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Fiorentina, Viti: "Vengo da due retrocessioni, lo so. Pioli ci ha ricordato l'ultimo trofeo"

Fiorentina, Viti: "Vengo da due retrocessioni, lo so. Pioli ci ha ricordato l'ultimo trofeo"TUTTO mercato WEB
ieri alle 12:16Serie A
di Niccolò Righi

In casa Fiorentina è il giorno di Mattia Viti. Il difensore è introdotto dal direttore generale Alessandro Ferrari: “E' un giovane, italiano, nel giro della nazionale nazionale. Un acquisto importante in un reparto in cui ci sono grandi individualità. In questi giorni sta lavorando a parte per essere pronto alla tounée in Inghilterra".

Cosa significa per lei questa maglia?
"È motivo di orgoglio e vanto perché la mia famiglia è tutta fiorentina. Mio babbo Simone il giorno della firma aveva i brividi"

Cosa vi chiede Pioli?
"Ci chiede di stare compatti e giocare con la difesa alta"

Sulle critiche perché viene da due retrocessioni
"Io le critiche non le ho mai ascoltate. Non ho mai levato i tappi dalle orecchie che mi furono regalati quando ho fatto l'esordio in Serie A nel 2021. So di venire da due retrocessioni ma la voglia e l'impegno sono sempre presenti".

A chi si ispira
"Sicuramente a chi ha fatto bene qui: Milenkovic ma soprattutto Ranieri che mi ha accolto benissimo".

Sulle esperienze maturate in carriera.
"Empoli è stata fondamentale nella mia vita. Lì sono cresciuto ed è una parentesi che non dimenticherò mai. Al Nizza non è andata benissimo a livello sportivo perché ho giocato poco ma a livello umano mi ha dato tantissimo. È un'esperienza che rifarei: se oggi sono questo è grazie anche a quella stagione".

Sul ruolo
"Gioco dove mi viene detto, non ho preferenze. Sono nato come difensore a 4 ma ho giocato spesso anche a tre".

Sulla Conference
"Il primo giorno il mister ci ha ricordato da quanto non si alza un trofeo. Noi non ci possiamo limiti ne sulla Conference ne sulla Champions".

Andreazzoli la definì 'Campione nella testa.
"Di indole non mi piace perdere. Rosico anche se perdo le partitelle in allenamento. Da questa stagione mi aspetto e spero di vincere il più possibile".

Qual è la Fiorentina che ti è rimasta più nel cuore?
"Quando ero piccolo ero affezionatissimo a Frey, Pazzini e Toni. Il 29 di Pazzini è diventato un mantra. Gli amici mi chiamano "Il Pazzo Pazzini"".

Giocare per la tua squadra ti porta pressione
"Pressioni ce ne sono dappertutto ma è chiaro che in un club come questo siano raddoppiate e giustificate"

Come ha visto Kospo?
"Da quello che ho visto è un ragazzo bravissimo, disponibile. Il fatto che parli 5 lingue lo aiuta. Mi ha fatto una bellissima impressione".

Si sente pronto a far parte di una difesa da Champions?
"Se una squadra prende pochi gol è grazie a tutti. Il mister ci ha chiesto compattezza e sarà quella la chiave per fare bene".

Sul rapporto con Fazzini.
"Jacopo ha grandi qualità, tra noi c'è un rapporto molto stretto. D lui possono solo parlare bene. Anche lui è felicissimo di essere qui".

Com'è stato marcare Kean e Gudmundsson
"L'impressione di ora è la stessa: sono due fuoriclasse. Kean ha una forza esplosiva incredibile, Gud lega il gioco in modo impressionante. Sono fortunato a giocare con certi campioni".

Com'è andata la trattativa?
"Dovevo rientrare a Nizza e appena mi sono giunte certe voci ho chiesto al procuratore se fosse vero. Appena mi ha detto sì l'emozione è stata forte. Fortunatamente è andata a buon fine".

Conferenza stampa finita

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