
Quattro crack per tre posti (o due): ecco come giocherà la Fiorentina con Piccoli
Prendete il vice-capocannoniere del campionato scorso, affiancategli un numero dieci dal talento indiscusso; poi aggiungete un centravanti da 400 reti in carriera e...un'altra prima punta rincorsa anche da top club: è la situazione dell'attacco della Fiorentina dopo l'arrivo di Roberto Piccoli. Perché l'ex centravanti del Cagliari si aggiunge a un pacchetto offensivo che vantava già Moise Kean, Albert Gudmundsson ed Edin Dzeko: va aggiunto anche Jacopo Fazzini, che nelle idee di Stefano Pioli sembra ricoprire per adesso il ruolo di vice-Gud. Il punto è lì: le idee di Stefano Pioli. Perché dietro a un'operazione del genere - fuoriscala per la storia della Fiorentina, 25 milioni più 2 di bonus messi sul piatto del Cagliari - c'è soprattutto il placet del tecnico.
Pioli ha insistito molto su questa richiesta: un attaccante di spessore e struttura che possa completare un deck di tutto rispetto. L'idea iniziale era quella di impostare la Fiorentina con un 3-4-1-2, con Gudmundsson alle spalle di Kean e Dzeko, e quindi serviva un quarto in grado di sostituire il terzetto. Poi però c'è stata l'opportunità di intensificare i contatti con Piccoli, cercato già a fine giugno, un profilo che rispecchia al meglio l'identikit dell'acquisto tipo di Commisso, ovvero under25 e italiano. Poteva essere l'erede di Kean, poi il numero venti è rimasto (per adesso) e Pioli ha dovuto fare i conti anche con la riprova del campo e delle prime amichevoli, dove ha visto che la struttura della squadra era un po' troppo debole per supportare il tridente, soprattutto se davanti ci sono due come Kean e Dzeko che, per caratteristiche diverse, tendono a dare poco in fase di non possesso.
E allora ecco il forcing su Piccoli: un attaccante che l'anno scorso, nella desertica fase offensiva del Cagliari di Nicola, ha fatto davvero reparto da solo. Uno che gioca per i compagni, in grado di fare anche una corsa in più all'indietro. Qualcuno lo definirebbe un 'centravanti sgobbone'. Uno insomma che può fare coppia anche con Moise Kean. Perché - lo sperano i tifosi viola - le partite saranno tante e non è corretto parlare di undici-tipo; e perché, lo ha detto lo stesso Pioli nel post-partita di Cagliari, le gerarchie si costruiranno in campo; e quindi Piccoli parte allo stesso livello degli altri, ma nella Fiorentina ideale di Pioli c'è lui accanto a Kean, con uno tra Fazzini e Gudmundsson a supporto. Non sarà uno schieramento proponibile sempre, ma già da domani inizieranno le prime prove di convivenza. Poi ci sarà ancora una settimana di mercato, con l'opportunità di mettere dentro un centrocampista in più. In quel caso il sistema di gioco, già di per sè ibrido, potrebbe mutare in un 3-5-2, col doppio 'centravantone' in attacco e una mezz'ala in più dietro.







