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Dalla scelta del modulo al cambio di Ranieri: la Fiorentina di Pioli prende forma tra rigore tattico e messaggi chiari, ma manca ancora equilibrioTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 10:00Copertina
di Mattia Verdorale
per Firenzeviola.it

Dalla scelta del modulo al cambio di Ranieri: la Fiorentina di Pioli prende forma tra rigore tattico e messaggi chiari, ma manca ancora equilibrio

La Fiorentina ieri ha fatto il suo esordio in campionato e per Stefano Pioli è stato un ritorno un po' amaro. La prima di campionato non è andata secondo copione, a Cagliari finisce 1-1, con la squadra viola beffata all’ultimo respiro da Luperto, autore del pareggio rossoblù in pieno recupero, dopo il vantaggio firmato da Mandragora a metà secondo tempo. Un esordio dal sapore agrodolce, che lascia al tecnico viola qualche dubbio in più sostanzialmente al primo vero test della stagione. La sensazione è che questa Fiorentina sia ancora in costruzione. Pioli ha scelto di partire dal 3-5-2, accantonando – almeno per ora – l’idea del tridente con Dzeko, Gudmundsson e Kean.

Anche ieri, come nella sfida di Conference League con il Polissya, il tecnico ha affidato l’attacco alla coppia Kean-Gudmundsson. L’islandese tende ad abbassarsi spesso per cucire il gioco, senza dare veri riferimenti in area. È protetto in quella zona di campo da Ndour e Sohm, ma la manovra ieri ha faticato a decollare. Il primo tempo è rimasto bloccato, senza ritmo, e la Fiorentina non è riuscita mai davvero a girare. Meglio nella ripresa, quando Mandragora, entrato a gara in corso, ha trovato di testa il gol dell’illusorio vantaggio.

Alla fine è un pareggio, e Stefano Pioli non si nasconde nel post partita. Ammette che non si può essere soddisfatti, che “il risultato è giusto” e che la sua squadra ha sofferto perché “dovevamo gestire meglio la palla. Non dobbiamo abbassarci e dobbiamo cercare di essere più aggressivi”. La strada, insomma, è ancora lunga. Parole chiare anche sul "caso" Ranieri, sostituito a fine primo tempo non per problemi fisici, ma per scelta tecnica: “Non era brillante, ho letto così la gara. I cambi si fanno, i giocatori devono accettare tutto ed essere pronti a entrare. Voglio tanti titolari, le gerarchie le decidono loro con le prestazioni, non io”. Un messaggio forte e inequivocabile allo spogliatoio: chi non è in forma, sta fuori. Anche se sei il capitano.

Sul mercato, invece, Pioli rimane cauto: “Se ci sarà la possibilità di migliorare la rosa, il club si farà trovare pronto. Ma non so cosa succederà”. La sensazione è che questa Fiorentina abbia ancora molto da costruire. Il sistema di gioco, i movimenti offensivi, la gestione dei momenti chiave. Il materiale c’è, ma va modellato. Il pareggio contro il Cagliari, arrivato dopo aver accarezzato la vittoria, racconta bene il punto in cui è il progetto: in mezzo al guado. Ma la stagione è appena iniziata. E la nuova Fiorentina ha ancora tutto il tempo per trovare la sua vera voce.