
Quando le ali non volano più: il clamoroso flop viola di Dodo e Gosens
Un anno fa correvano e facevano correre la Fiorentina. Oggi, invece, arrancano e con loro arranca una squadra che sembra aver perso il suo respiro sulle corsie. Dodo e Robin Gosens, le due frecce che la scorsa stagione avevano dato profondità e sostanza al gioco viola, oggi sono il simbolo del rallentamento generale di una squadra che non trova più sbocchi ed entusiasmo. Basta mettere i numeri uno accanto all’altro per capire quanto il paragone faccia male. Nelle prime sei giornate del 2024/25, il brasiliano aveva già confezionato un assist e il tedesco un gol e due passaggi vincenti. Oggi, dopo lo stesso numero di partite, entrambi sono fermi a zero: nessun contributo diretto nelle azioni da gol, nessuna giocata determinante. Eppure, i dati fisici raccontano tutt’altro: Dodo ha percorso 62,4 km (solo due in meno rispetto ai 64,6 dell’anno scorso), mentre Gosens ha addirittura aumentato i propri giri del motore, passando da 68,4 a 71,4 km.
Una questione di testa
Il problema, dunque, non risiede nelle gambe. È nella testa. È nella brillantezza e nella capacità di incidere. L’emblema arriva dall’occasione clamorosa fallita ieri da Gosens contro la Roma nel finale: un gol che lo scorso anno avrebbe probabilmente segnato a occhi chiusi, oggi è stato in fretta trasformato in un simbolo di insicurezza. E così, mentre Pioli è ancora alla ricerca di soluzioni alternative dentro un sistema pensato solo per esaltare proprio gli esterni — il 3-5-2 con i quinti alti e aggressivi, visto che il mercato non ha lasciato in dote giocatori jolly per cambiare modulo — la Fiorentina si scopre improvvisamente povera sulle fasce. Lì dove prima nasceva l’intensità, oggi resta un deserto di idee.
Ora è tempo di cambiare
Certo, i numeri non raccontano tutto, ma fotografano bene il momento. La Fiorentina ha costruito la propria identità su un calcio verticale e coraggioso, e se i quinti non spingono, l’intera struttura si affloscia. È per questo che, tra i tanti problemi che affliggono i viola, il calo di Dodo e Gosens è forse quello più pesante e, allo stesso tempo, più inspiegabile. Ora le strade sono due: o si cambia atteggiamento, ritrovando la fame che li aveva portati fino in Nazionale (la Seleção per il brasiliano, la Germania per l’ex Atalanta), oppure Pioli dovrà guardare oltre, magari verso alternative come Parisi e Fortini, che oggi non sembrano offrire molto di meno (anzi). Perché la Fiorentina può anche continuare a correre tanto ma se chi deve accendere le fasce non accende più nulla, la corsa resta solo un esercizio sterile.







