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Una sosta per ricaricare le pile. Alla Fiorentina serve il miglior ComuzzoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 19:00Copertina
di Lorenzo Della Giovampaola
per Firenzeviola.it

Una sosta per ricaricare le pile. Alla Fiorentina serve il miglior Comuzzo

L'avvio di stagione di Pietro Comuzzo, al pari di quello della Fiorentina, non è stato sicuramente all'altezza delle aspettative e questo ovviamente ormai non rappresenta neanche più una novità. Il classe 2005 infatti, nel corso di questo primo mese e mezzo abbondante di stagione, ha reso al di sotto dello standard mostrato lo scorso anno. Le voci di mercato prima e una condizione fisica non ottimale poi lo hanno portato dall'essere un punto fermo dei viola ad essere relegato in panchina per ben tre gare consecutive in campionato (quattro in generale se si comprende anche la partita di Conference League contro il Sigma Olomouc).

Il calo nelle gerarchie di Pioli
Comuzzo è stato infatti tra i difensori centrali quello meno utilizzato da Pioli, che dopo averlo schierato titolare nelle prime tre gare di campionato e nelle due del Play Off di Conference League, gli ha sempre preferito o Pablo Mari o Pongracic. Il talento italiano, prodotto delle giovanili viola, ha così collezionato appena 368' minuti andando in difficoltà spesso in situazioni di uno contro uno (vedesi il primo gol che il Polyssia realizza a Reggio Emilia contro la Fiorentina) che invece lo scorso anno lo avevano esaltato.

Le qualità rimangono
Adesso però è arrivato il momento per lui di riprendersi questa Fiorentina, che tra l'altro senza le sue prestazioni non sta certamente volando nè in classifica nè tanto meno nelle qualità delle prove difensive. D'altronde se le big del calcio italiano hanno pensato al suo nome per rinforzare i rispettivi reparti arretrati (Atalanta e Milan su tutte) sicuramente un motivo c'è. Comuzzo ha infatti qualità importanti per un difensore di appena 20 anni. Per certi versi il suo modo di giocare ricorda un po' quello dei difensori italiani di un tempo, Pietro prima che bravo a costruire è di fatto bravo a marcare, ha fisico ed è anche il più capace tra i centrali viola nel difendere a campo aperto (nonostante anche lui non eccella in questa caratteristica).

La mancata covocazione può aiutare Pietro
Su di lui le troppe pressioni e aspettative dopo la prima stagione in Serie A hanno certamente giocato un fattore decisivo. La sosta per le nazionali, che non lo ha visto convocato con l'U21 per un disguido con il CT Baldini e neanche con l'Italia di Gattuso (nonostante fosse stato pre-convocato), può però rappresentare l'occasione giusta per guadagnare nuovamente posizioni nelle gerarchie di Pioli, anche sfruttando una condizione atletica che con altre due settimane di lavoro sulle gambe sarà inevitabilmente migliore.