
Gud lancia segnali di ripresa, doppietta in nazionale nonostante il k.o. con l’Ucraina. Ma ora la continuità serve in viola
L’ultima prova, quella al Franchi contro la Roma, è stata probabilmente la più negativa da quando Albert Gudmundsson ha vestito la maglia della Fiorentina. Insieme a Fagioli il numero 10 viola rappresenta uno dei punti interrogativi più evidenti del momento, lui che dopo le difficoltà dell’anno scorsa doveva (e dovrebbe) rappresentare uno dei picchi di qualità dell’intera rosa a disposizione di Stefano Pioli
Le conseguenze di uno spento Gud
Eppure dopo un’estate in cui la dirigenza viola ha deciso di riscattarlo dal Genoa, seppure con uno sconto, Gud non ha ancora acceso la luce, nonostante le primissime sensazioni fossero state positive. A Presov, in Slovacchia, l’esordio dell’islandese con tanto di gol del 3-0 sul Polissya sembrava preludio a un’annata finalmente sui livelli di Genova, salvo poi rivelarsi pura illusione a fronte delle successive uscite. Nelle 7 presenze fin qui collezionate di Gud si ricordano poi 2 assist e poco altro, con tutte le conseguenze del caso, le stesse concretizzate dalla pessima classifica attuale
Più che il ruolo la partecipazione
Quel che più colpisce nell’avvio di secondo anno in viola è la poca partecipazione di Gudmundsson al gioco della squadra, una versione persino peggiore di quanto emerso l’anno scorso quando la maggior parte dei palloni per Kean scavalcavano l’islandese. Oggi che Pioli chiede una gestione palla diversa rispetto a quella di Palladino Gud continua a non incidere, a non alimentare la manovra, e anche di conclusioni a rete se ne sono viste con il contagocce.
Doppietta in nazionale
Intanto però Gudmundsson, seppure sconfitto con la nazionale islandese 5-3 dall'Ucraina, ha comunque trovato il modo di rendersi protagonista. La doppietta nel secondo tempo, che momentaneamente aveva spinto l'Islanda a pareggiare sul 3-3, racconta di movimenti e colpi sotto misura finalmente degni delle aspettative nei suoi confronti, quasi in un parallelo con quanto avvenuto di recente a Kean sempre in nazionale. Un auspicio da non sottovalutare anche se ancora, prima da andare ad affrontare il Milan, c'è più di una settimana.







