
L'occasione di Fagioli di fronte al "maestro" Max: uno stimolo in più per sfruttarla
"La chiamata di Allegri è stata quasi paterna: mi ha chiesto se fossi felice di intraprendere questa nuova avventura": questo raccontava Nicolò Fagioli nella conferenza stampa di presentazione a inizio febbraio. Un'avventura verso la quale in tanti lo avevano spinto, come gli ex compagni in bianconero Vlahovic e Gonzalez, ma si dice che ci sia stato lo zampino e il consiglio anche dello stesso ex tecnico della Juventus che per Fagioli ha rappresentato un maestro. Con lui ha esordito nel 2018 e Allegri spese parole di grande stima: "Abbiamo un ragazzo che si chiama Fagioli. Vederlo giocare è un piacere. Conosce il calcio, i tempi di gioco, come ci si smarca, come si passa la palla".
Motivazioni in più
Tutte doti che il centrocampista della Fiorentina vorrà mostrare all'ex tecnico, così come Stefano Pioli vorrà dimostrare al suo avversario di saper sfruttare quelle caratteristiche insieme alle motivazioni di incontrare appunto l'allenatore che lo ha lanciato. Fagioli ha avuto una settimana e ne ha un'altra da domani per dimostrare allo stesso Pioli di essere pronto e metterlo in difficoltà visto il poco spazio finora avuto se non da regista.
Occasione su più fronti
Con il probabile forfait di Sohm e Ndour di rientro dalle fatiche con la Nazionale (la prima gara è stato titolare, vedremo domani cosa deciderà il Baldini) in un eventuale centrocampo a tre Fagioli potrebbe avere le sue chance, così come potrebbe essere avanzato, con o senza Gudmundsson che rientra anche lui dagli impegni con l'Islanda), a rifinire per la punta. Un ruolo già sperimentato anche da Palladino che poi ha preferito utilizzarlo da mezzala ma che, per visione di gioco e movimenti, Fagioli sa sicuramente fare meglio che arretrato in regia.






