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Pradè si autocontesta e dà ragione alla Curva, eppure deve risolvere questo disastro. Ha senso indebolirsi e attaccare gli arbitri? Cacciare una persona sola non serve, i problemi nascono da lontano. E domenica il Bologna…TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti
per Firenzeviola.it

Pradè si autocontesta e dà ragione alla Curva, eppure deve risolvere questo disastro. Ha senso indebolirsi e attaccare gli arbitri? Cacciare una persona sola non serve, i problemi nascono da lontano. E domenica il Bologna…

Bisogna affrontare la nuvola nera che avvolge la Fiorentina, cioè la pioggia di situazioni negative che si sommano, si incastrano, fanno obiettivamente paura. E la certezza è che all'ingegner Murphy, dovunque sia, fischieranno le orecchie per aver reso celebre la legge sulla sfiga: "Se qualcosa può andar male, lo farà". 

Continuano poi a succedere cose strane, tipo questa: Pradè alla fine della partita si è autoindicato come principale colpevole del disastro in classifica e ha attaccato l’arbitro e il Var, ha insomma nello stesso tempo dato ragione alla Curva che già lo ritiene il principale responsabile e dopo aver indebolito la propria posizione ha alzato la voce per proteggere la Fiorentina.

Di solito è un dirigente autorevole o comunque ben saldo nella sua leadership che invia messaggi pubblici al Palazzo, ma forse non siamo capaci di decifrare i comportamenti di un club che ci ha abituato a molte sorprese, dal punto di vista della comunicazione. Speravamo all’inizio di questa stagione che qualcosa fosse cambiato, ma invece.

Cacciare una sola persona difficilmente servirebbe per risolvere i problemi, a meno che questa non sia responsabile di un grave problema di sintonia con lo spogliatoio. Per quanto riguarda Pioli, siamo pronti a scommettere che i giocatori non sono contro di lui, certo ci sono gli scontenti perché la rosa è ampia, ma questo è un altro discorso. Per quanto riguarda i rapporti fra Pradè e i giocatori, o almeno alcuni di loro, diciamo che gli ultimi giorni del mercato hanno evidenziato alcune trattative in uscita che potrebbero aver modificato gli equilibri nello spogliatoio. Ma siamo alle supposizioni e il problema della Fiorentina è così ampio e vasto che deve esserci un gigantesco concorso di responsabilità.

Ha fatto discutere il rigore generoso assegnato per la manina ingenua di Parisi su Gimenez, ma c'è anche da dire che il Milan dimezzato dalle assenze ha tirato 15 volte verso la porta e 4 nello specchio, mentre la Fiorentina rispettivamente 4 e una. Perciò le lamentele contro gli arbitri servono il giusto, anzi sappiamo che in genere peggiorano la situazione, anche perché il designatore Rocchi ha assolto Marinelli e Abisso: Gimenez ha simulato il colpo sul volto, ma Parisi ha commesso una colossale ingenuità.

L’ennesimo dettaglio sbagliato in una stagione in cui sembra che il calcio voglia far pagare tutti gli errori di gestione e valutazione fatti in passato da un club in cui la catena decisionale ha prodotto spesso risultati originali, se non discutibili: e quando le stagioni si mettono così di traverso, l’allarme è rosso, rossissimo, incandescente. Sembra ormai che la Fiorentina si senta addosso forze negative e si percepisce da tutto.

Giovedì ci sarà la parentesi Conference in trasferta a Vienna contro il Rapid e la partita ora ha il sapore di una complicazione per lo stato fisico della squadra _ che non è un fulmine di guerra _ e per quello mentale. Il fascino della terza coppa europea ha oltretutto per chi scrive un’attrazione minima, dagli scontri diretti in poi magari ne riparliamo _ facciamo dai quarti di finale in poi _ ma il quarto anno consecutivo in Conference è una prova di resistenza su campi improbabili, più che di crescita calcistica ad alto livello.

Parliamo di complicazione perché domenica a Firenze arriverà il Bologna e siamo pronti a scommettere che si sarà una profonda differenza rispetto alla partita dello scorso 18 maggio: vi ricordate la squadra che arrivò sazia a Firenze, poco dopo aver vinto la Coppa Italia e aver conquistato l’accesso all’Europa League, e fu sconfitta 3-2 dopo aver giocato comunque una buona gara? Bene, stavolta sarà un Bologna completamente diverso nello spirito e nell’attenzione. In più Italiano è al primo posto fra gli allenatori che hanno buoni motivi personali per fare bella figura a Firenze.

Il clima è cupo, la vetrina di autoinformazione social del club è alluvionata dai commenti negativi e post che assomigliano davvero poco ai complimenti, mentre anche nella vita reale il clima non è granché, perché per ricostruire i rapporti minati da anni complessi servono costanza, lealtà e mosse intelligenti. Ma non pretendiamo che questo possa essere compreso, sicché avanti così, sperando che il calcio si dimentichi di far pagare il conto, almeno non tutto insieme.