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Dalla disperazione al pari che sa di brodino. E al Franchi esplode la contestazioneTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 00:00Copertina
di Pietro Lazzerini
per Firenzeviola.it

Dalla disperazione al pari che sa di brodino. E al Franchi esplode la contestazione

Una serata per cuori forti quella che è andata in scena al Franchi ieri e che ha visto la Fiorentina pareggiare nel recupero contro il Bologna sfruttando due calci di rigore fischiati da La Penna per due evidenti tocchi di mano in area. La Fiorentina è passata dal terrore del 3-0 sotto quando al 66' Dallinga aveva trafitto De Gea gol poi annullato poi per fuorigioco, al brodino del pari finale del 2-2 che però non ha interrotto la contestazione nata proprio sul momentaneo tris bolognese. 

Le mosse della disperazione
Pioli negli ultimi minuti, anche sfruttando la superiorità numerica per espulsione di Holm, ha mandato in campo tutta l'artiglieria pesante, schierando un 4-2-4 per provare a ribaltare una partita che a inizio ripresa sembrava destinata a vederlo al centro dei rumors per l'eventuale esonero. Alla fine, dopo due rigori giusti quanto fortunosi, ha rischiato anche di vincerla se non fosse per un Dodo tutt'altro che freddo a due passi dalla porta. Ma questo conta poco, perché non la Viola in formato campionato non ha dato seguito alle buone sensazioni di Conference. 

Il Franchi contesta tutti
Sia in tribuna che in Curva, la contestazione è esplosa in modo netto e fragoroso, coinvolgendo l'intero stadio almeno nei confronti dei giocatori e una bella fetta per quanto riguarda un rapporto sempre più complicato con la dirigenza. Dopo il gol annullato a Dallinga infatti, in molti hanno applaudito ironicamente il direttore generale Ferrari, che ha risposto in modo stizzito. Contestualmente, la curva ha ribadito la rabbia nei confronti del ds Pradè, prima di rivolgersi ripetutamente alla squadra, esortata a correre e lottare di più. 

L'ora delle riserve
Adesso la Fiorentina dovrà tornare subito in campo a Milano contro l'Inter da penultima in classifica, con quattro punti conquistati in 8 partite e senza aver mai vinto. Una settimana tutt'altro che tranquilla, che terminerà tra una settimana al Franchi contro il Lecce. Pioli, che è passato dall'immaginarsi una contestazione furiosa nei suoi confronti e anche al rischio esonero a una serata meno turbolenta, dovrà cogliere i messaggi del campo a cominciare dalle condizioni precarie di alcuni titolari, tra tutti Gosens e Mandragora. L'ingresso in campo di Sabiri è stato anche un grido d'aiuto da parte del tecnico per un centrocampo che già in estate sembrava costruito in modo sbilenco, ma almeno ha portato un po' di freschezza esattamente come fatto da Fortini sulla fascia. 

Una flebile speranza
Questi segnali dovranno essere colti per la sfida proibitiva contro l'Inter, anche perché per la Fiorentina è arrivato il momento di giocare da provinciale per provare, passettino dopo passettino, almeno a lasciare il fondo della classifica. Umiltà, corsa e cose semplici, probabilmente proprio con tante riserve in campo, meno colpite da contestazione e grigiore agonistico. La mente torna ai rigori che permisero alla Fiorentina di Palladino di vincere contro la Lazio e di iniziare la risalita nella passata stagione, ma vedendo la squadra in campo, non ci sono basi per andare oltre alla speranza.