Vanoli su Gudmundsson: "È lui che deve capire me, non viceversa. Piccoli-Kean possono coesistere"
Nella sua conferenza stampa di presentazione da allenatore della Fiorentina, Paolo Vanoli ha risposto anche ad alcune domande sui singoli. A partire da Nicolò Fagioli: "Fagioli è un giocatore di qualità. Può fare la mezzala come il play, però deve dimostrare chi è. Non posso stare dietro a guardare se un giocatore è bravo, perché io devo portare risultati: è un passo per tutti a livello mentale. La mentalità parte dalla testa, non dai piedi. Oggi abbiamo cinque cambi a disposizione, il 50% della formazione: chi entra, deve entrare bene".
Possono coesistere Kean e Piccoli?
"C'è un parco attaccanti da sfruttare. È come il discorso della difesa a tre o a quattro: devo capire come mettere in condizioni gli attaccanti di far gol, questo è quel che conta. Piccoli e Kean hanno caratteristiche molto simili, ma se si mettono a disposizione l'uno dell'altro in futuro potrebbero anche giocare insieme. Non è la priorità, devono essere bravi a giocare anche da soli e mettersi a disposizione della squadra".
Cosa ne pensa di Gudmundsson?
"Deve lui capire me, non il contrario. E anche velocemente. Un po' lo stesso discorso di Fagioli, sono giocatori importanti e che sono stati presi perché hanno qualità, ma bisogna cambiare mentalità. Albert è un giocatore su cui crediamo, ma ora siamo tutti sulla stessa barca. Non si può guardare l'aspetto tecnico, ogni giocatore deve fare una corsa in più per il compagno, a partire dagli attaccanti".






