Sette soli gol in tre mesi. Kean, Dzeko e Piccoli, la doppia punta vanoliana per svoltare
"C’è un parco attaccanti da sfruttare". Basterebbero queste poche parole, pronunciate da Paolo Vanoli in conferenza stampa di presentazione, per capire il paradosso che sta vivendo la Fiorentina nella sua produzione offensiva. Perché al momento attuale, in cui la concentrazione maggiore è dedicata alla deludente fase difensiva, anche l’attacco si sta scontrando con una serie di difficoltà difficilmente pronosticabili a inizio anno. E a cui tocca al nuovo allenatore metter mano.
Una spesa importante per una resa deludente
La Fiorentina ha speso in estate 90 e rotti milioni di euro, tra cui i 25 più bonus finiti nelle casse del Cagliari per Roberto Piccoli. Potenzialmente l’acquisto più costoso nella storia del club, avvenuto subito dopo la conferma di Moise Kean dopo l’importante stagione da vice capocannoniere del campionato. A cui si è sommato l’innesto di Edin Dzeko, 39 anni suonati ma un curriculum su cui non serve soffermarsi. Risultato: a metà novembre, la squadra viola ha segnato appena 9 reti in Serie A, quindicesimo attacco del torneo. Un rendimento assai al di sotto di ciò che ci si aspettava da un parco attaccanti sicuramente di buon livello, proprio come l’ha definito Vanoli prima di andarlo a tastare con mano in questi giorni. Non è possibile che Kean, Piccoli e Dzeko insieme, dopo un terzo di stagione, abbiano collezionato in totale appena 7 gol. Troppo facile accorgersene, com’è troppo facile anche addossare tutte le colpe di una performance del genere alle difficoltà di squadra.
Doppia punta e responsabilità personali
Certamente il non gioco messo in atto sotto la gestione di Pioli ha penalizzato i centravanti, ma toccherà anche a loro scrollarsi di dosso questa apatia e iniziare a dare contributo alla causa viola anche con i gol. Anche perché le occasioni da rete sprecate vengono in mente per tutti e tre i protagonisti, ora affidati a Vanoli per tornare a girare nella direzione giusta. In questi giorni al Viola Park si è insistito sul 3-5-2, modulo di riferimento nella carriera del nuovo tecnico e che verosimilmente sarà quello adottato anche per tutta la stagione. "Piccoli e Kean, se si mettono a disposizione l’uno dell’altro, possono anche giocare insieme", diceva pochi giorni fa il loro allenatore. Nel discorso si può incastrare anche Dzeko, vista l’attitudine alle due punte del vanolismo, ma l’unica certezza resta che tra lavoro sul campo e prestazioni personali, tocca ai tre tenori dell’attacco viola restituire i gol mancati in questo svilente avvio stagionale.






