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Fiorentina, non è solo una questione di testa. Modulo e mercato penalizzano i violaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 20:00Copertina
di Lorenzo Della Giovampaola
per Firenzeviola.it

Fiorentina, non è solo una questione di testa. Modulo e mercato penalizzano i viola

Sicuramente questa Fiorentina, come detto ieri dal suo stesso allenatore Paolo Vanoli, ha più problemi di carattere mentale che tattico. Anche perché altrimenti non si può spiegare un rendimento che adesso parla non più solo di un ultimo posto in classifica in campionato, dove tra l'altro i viola dopo 12 giornate non hanno ancora vinto, ma anche di un 17° posto nel girone di Conference League e di uno spettro play off che si fa sempre più concreto.

Non c'è nessuno che strappa
C'è dunque inevitabilmente tanto di caratteriale e di psicologico nel non rendimento dei viola, certo, ma forse, dopo tre mesi di stagione, si può iniziare ad avanzare più di qualche dubbio anche sul reale valore di qualche singolo e sulla costruzione di una rosa che, per usare un eufemismo, non è stata assemblata bene. La gara di ieri contro l'AEK Atene, squadra certamente con alcuni giocatori di buon livello, ma sicuramente non una corazzata europea, ha messo in mostra diversi limiti della formazione gigliata. In un match infatti che soprattutto nel secondo tempo ha visto spesso le due formazioni allungarsi, è sembrato palese come da una parte ci fossero giocatori di gamba e di uno contro uno in grado di ribaltare il campo in pochi secondi, mentre dall'altra parte, quella viola, non c'era nessuno capace di sfruttare con gamba e cambio di passo gli spazi che comunque i greci concedevano (l'unico probabilmente è stato, in qualche frangente, il subentrante Jacopo Fazzini). 

Il problema del 3-5-2
Ovvio che su questo aspetto pesa e non poco il fatto che nelle idee iniziali la Fiorentina sia stata costruita sul 3-5-2, modulo che tutt'ora Vanoli sta utilizzando, e che per caratteristiche non prevede l'utilizzo di esterni offensivi. L'Inter però è anni che si avvale di questo sistema di gioco e che raggiunge risultati utilizzandolo al meglio con meccanismi collaudati tra i movimenti dei quinti di centrocampo, gli interscambi tra le due punte e il lavoro in costruzione e accompagnamento delle mezze ali. Si può quindi tranquillamente competere anche senza giocatori da uno contro uno, ma per farlo si deve avere uno spartito tattico da recitare quasi a memoria, cosa che naturalmente la Fiorentina non è stata in grado di costruire in estate con Stefano Pioli e che complice anche il poco tempo avuto a disposizione non può aver costruito Paolo Vanoli.

Un mercato che non ingrana
Ecco che quindi oggi la Fiorentina risulta essere un ibrido, una squadra che non sa interpretare correttamente il modulo con cui scende in campo e che soprattutto non ha giocatori in grado di tirarla fuori dalle difficoltà con una giocata. Il mercato estivo infatti ad oggi non ha portato nulla di positivo ma anzi, visti i mancati riscatti di due pilastri dello scorso centrocampo come Cataldi e Adli, ha addirittura abbassato la qualità della rosa. Nicolussi Caviglia e Sohm non stanno di fatto convincendo e non hanno neanche una caratura tale che gli permetta di resistere alle pressioni del momento, mentre Dzeko e Piccoli, per motivazioni diverse, sembrano essere le ombre di se stessi.