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La confusione generale, i paradossi e le infinite riflessioni di una Fiorentina cui è impossibile fidarsiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 00:00Copertina
di Tommaso Loreto
per Firenzeviola.it

La confusione generale, i paradossi e le infinite riflessioni di una Fiorentina cui è impossibile fidarsi

A riepilogare tutto quel che è successo nelle ultime 72 ore vien persino da dubitare che sia successo davvero. La due giorni europea della Fiorentina concentra una serie di paradossi, oltre alla prestazione sul campo, che sembra certificare l’adagio di un peggio che in casa viola non trova fine. Se la dodicesima sconfitta stagionale, tra campionato e coppa, sancisce l’ennesima debacle collettiva anche tutto ciò che ruota intorno al rettangolo di gioco racconta di una Fiorentina ai minimi termini, in cui non funziona (e non torna) praticamente niente

Una logistica complicata
D’altronde la trasferta elvetica era cominciata nel peggiore dei modi, con un ritardo sul volo dettato da uno sciopero ampiamente annunciato ma evidentemente non troppo considerato. Quisquilie, si dirà, visto che anche nelle precedenti partecipazioni alla Conference League la Fiorentina si era resa protagonista di ampi ritardi pur raggiungendo due finali e una semifinale, eppure un’altra testimonianza di come nel mondo viola sia la confusione a regnare incontrastata, nonostante il momento richiederebbe invece la massima attenzione, anche ai dettagli. 

Allenatore in confusione
Ma quel che più colpisce mentre faticosamente andrà archiviata l’ennesima amarezza di una discesa senza freni è la confusione in cui sembra finito pure Vanoli, nel giro di poco più di un mese già completamente cambiato nei toni e nella comunicazione. Quasi che al Viola Park crescessero spontaneamente cristalli di cryptonite. I riferimenti ai play-off inevitabili, secondo Vanoli, testimoniano calcoli sbagliati, ma pure di un confronto interno che sembra mancare (come del resto con lo spogliatoio) visto che il concetto è stato ripetuto ben due volte. Logico che in uno scenario del genere persino formazione e modulo scelti per affrontare il Losanna lascino il tempo che trovano, tanto più di fronte a riferimenti al mercato invernale (“Valuteremo chi non se la sente di lottare”) a dir poco surreali visto quanto accaduto dall’estate a oggi ma pure alla luce di quel che potrebbe succedere nei prossimi match se qualcuno dei calciatori cercasse una scorciatoia per arrivare alla cessione. Il tutto a distanza di poco dal caso Gudmundsson o dalla ricaduta di Gosens poi smentita dallo stesso tecniconel giro di una settimana.

La dirigenza e le infinite riflessioni
In uno scenario del genere, e al netto dai tentativi di difendere la fiducia della proprietà da parte dell’attuale dirigenza, vien da domandarsi come e quanto ancora siano necessarie determinate riflessioni al Viola Park. Che si tratti dell’autocandidatura di Goretti susseguente alla promozione post Pradè, o di un dg Ferrari per il momento silenzioso, la sensazione che nessuno prenda in considerazione passi indietro è ormai una certezza, al contrario di quel che invece potrà avvenire nell’ottica del mercato invernale. Perchè ancora oggi non è dato sapere chi e come si muoverà nella prossima imminente finestra di trattative. Un immobilismo reale più che presunto, cui potrebbero sì seguire decisioni pratiche, ma le cui prospettive non convincono più nessuno. Tanto più una tifoseria ora pronta a disertare lo stadio per i primi 20 minuti della sfida di domenica all’Udinese. Stesso scenario peraltro toccato alla squadra rientrata a Peretola nell’indifferenza generale, perché ora come ora com’è possibile fidarsi di questa Fiorentina?