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MANDRAGORA DIFENSORE CENTRALE EVIDENZIA L’ALTRO PROBLEMA DEL MERCATOTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom
lunedì 4 marzo 2024, 10:00Notizie di FV
di Niccolò Righi
per Firenzeviola.it

MANDRAGORA DIFENSORE CENTRALE EVIDENZIA L’ALTRO PROBLEMA DEL MERCATO

All’indomani del gong che sancì la fine del mercato di riparazione, l’addio di Yerry Mina e la decisione della società di non intervenire per dare copertura ad un ruolo già non particolarmente ricco di interpreti a causa dei vari problemi fisici del colombiano, passarono piuttosto in sordina. Il dibattito si concentrò soprattutto sul mancato arrivo di Gudmundsson e, più in generale, sulla volontà di non assecondare l’allenatore nell’unica richiesta esplicita - l’esterno d’attacco - che egli aveva chiarificato in svariate interviste. Ieri però a Torino, con un Martinez Quarta in preda alle infelici coliche renali, e un Ranieri ammonito e autore di una gara tutt’altro che indimenticabile, Vincenzo Italiano ha dovuto fare di necessità virtù e adattare a difensore centrale Rolando Mandragora, mettendo in luce l’altro grande problema a cui gennaio non seppe far fronte: una batteria di difensori centrali molto corta

CENTROCAMPISTA “TAPPABUCHI”: C’È UN PRECEDENTE - Non è la prima volta che Vincenzo Italiano è costretto a schierare un centrocampista nel ruolo di difensore centrale. Nel match allo Stadio Başakşehir Fatih Terim, giocato contro l’Istanbul Başakşehir il 15 settembre 2022, il tecnico gigliato sopperì alle assenze di Milenkovic e Martinez Quarta, affiancando Amarabat a Igor. Una scelta che non pagò affatto, dato che i viola caddero sotto i colpi di Serdar Gürler e Bertrand Traoré, e che forse - a posteriori - fu propedeutica proprio per un inserimento in squadra di Ranieri, fino a quel momento ai margini della rosa. 

UNA SOLUZIONE PER IL FUTURO - A differenza dell’esperimento Amrabat, quello di Mandragora non è stato del tutto fallimentare. L’ex Torino, facilitato anche dalla poca pressione avversaria data dalla superiorità numerica, ha portato in campo qualità e fisicità e alla fine è uscito dal campo con una buona prestazione (CLICCA QUI). Una soluzione da ripetere in futuro? Difficile da stabilire, certo è che in assenza della regia di Martinez Quarta e contro squadre che ingabbiano le geometrie di Arthur, l’ipotesi Mandragora a fianco di Milenkovic potrebbe non essere così azzardata. 

BOCCIATURA PER COMUZZO? - L’adattamento di Mandragora impone delle necessarie riflessioni sul giovane Pietro Comuzzo, colui che sarebbe dovuto essere l’incaricato a prendersi il minutaggio lasciato scoperto dall’addio di Mina ma che da quando l'ex Barça ha salutato Firenze è stato impiegato soltanto nei 17 minuti finali contro il Frosinone (con la vittoria già in cassaforte). Italiano - e prima e più di lui anche la società - aveva più volte ribadito la stima per il ragazzo. Non è un caso che il tecnico lo abbia aggregato alla prima squadra fin da inizio stagione e si affidò a lui sia a Napoli per difendere il momentaneo 1-2 (divenuto poi 1-3 sul finale) sia quando Kayode si fece male contro il Cukaricki in Conference e Comuzzo dovette giocare come terzino destro. Tuttavia il centrale è ancora molto giovane (classe 2005) e tecnico per il momento non sembra volersi affidare a lui per far fronte alle falle difensive, non a caso il ragazzo finora in stagione ha accumulato poco più di 100 minuti, di cui 82 nel match di Conference sopracitato e soltanto 20 in Serie A.