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Maradona compie 60 anni. Carmando: "La più grande magia fu alla Juve"
Sessant'anni oggi. Diego Armando Maradona, onore a lui, più che mai nel giorno del suo compleanno. Una ricorrenza da celebrare, tramite i ricordi chi ha vissuto gli anni più belli della sua vita. Salvatore Carmando nasce massaggiatore e diventa personaggio pubblico proprio grazie al Pibe de Oro. Oltre a lavorare per il Napoli, per volontà di Maradona ne divenne anche parte dello staff personale del mito argentino. Uno di cuore come lui, 35 anni di servizio al Napoli e una decina a fare da amico a Diego, non può che partire dal presente: "L'accompagniamo ai suoi sessant'anni con un grande augurio di felicità. Se riuscite a parlarci, mandategli un abbraccio grande da parte mia. Resterà sempre nel mio cuore".
Sintetizzare in poche battute è impossibile, ma ricorda la magia più bella che riuscì a realizzare Diego?
"Ci sarebbero tante cose da dire... Porto nel cuore quel gol che fece alla Juventus, dal calcio di punizione, con Tacconi in porta. Fu il suo gol più bello".
Lei fu fondamentale per Maradona negli anni dello scudetto: più e più volte l'ha ribadito lui stesso.
"Fu un anno bellissimo, una soddisfazione per i napoletani. Quel Napoli era una grande famiglia, ma questa è sempre la condizione più importante: senza essere una famiglia non puoi vincere nulla. Prima dell'ultima partita, quella contro la Fiorentina che sarebbe valsa lo scudetto, alle 5 di mattina Diego già svegliò tutti. Si scherzava, nonostante l'importanza della gara, perché c'era sempre un bel clima".
Sintetizzare in poche battute è impossibile, ma ricorda la magia più bella che riuscì a realizzare Diego?
"Ci sarebbero tante cose da dire... Porto nel cuore quel gol che fece alla Juventus, dal calcio di punizione, con Tacconi in porta. Fu il suo gol più bello".
Lei fu fondamentale per Maradona negli anni dello scudetto: più e più volte l'ha ribadito lui stesso.
"Fu un anno bellissimo, una soddisfazione per i napoletani. Quel Napoli era una grande famiglia, ma questa è sempre la condizione più importante: senza essere una famiglia non puoi vincere nulla. Prima dell'ultima partita, quella contro la Fiorentina che sarebbe valsa lo scudetto, alle 5 di mattina Diego già svegliò tutti. Si scherzava, nonostante l'importanza della gara, perché c'era sempre un bel clima".
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