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Pellissier: "Se la Fiorentina è dov'è, merito anche di Palladino. Kean? Conta il gruppo"
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L'ex attaccante Sergio Pellissier è stato intervistato da Radio FirenzeViola nel corso della trasmissione 'Garrisca al vento': "Se la Fiorentina dopo un cambio importante è ancora lì è anche merito di Palladino. Dopo il problema di Bove ha avuto quel mesetto di assestamento che gli è costato qualche punto in più però poi si è ripresa e anche quest'anno la Fiorentina mi ha stupito in positivo".
Quanto è stato importante Palladino nel percorso di Kean e di altri giocatori?
"Indubbiamente l'allenatore è importante per dare tranquillità ai calciatori. L'allenatore secondo me è più un gestore che un allenatore vero e proprio. Deve capire come trovare le soluzioni anche in campo ma quando hai dei giocatori validi devi dargli la fiducia e la tranquillità necessaria. Certo, se hai giocatori scarsi è un'altra cosa. Se vuole fare un passo più grande la Fiorentina poi deve provare ad investire su nomi più importanti ovviamente".
Dal punto di vista fiscio e mentale come può stare Kean?
"Non è semplice capire se schierarlo titolare o no. Dipende da come arriva e come reagisce. Lo sa l'allenatore. A livello fisico quando uno rientra da un infortunio grave ha un calo non subito ma dopo le prime giornate. Una settimana di stop non credo sia un problema. Bisogna vedere come arriva di testa. E' uno di quei giocatori che ti possono inventare la giocata e ti cambiano la partita. La fiducia è la cosa più importante. Conta il gruppo".
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Quanto è stato importante Palladino nel percorso di Kean e di altri giocatori?
"Indubbiamente l'allenatore è importante per dare tranquillità ai calciatori. L'allenatore secondo me è più un gestore che un allenatore vero e proprio. Deve capire come trovare le soluzioni anche in campo ma quando hai dei giocatori validi devi dargli la fiducia e la tranquillità necessaria. Certo, se hai giocatori scarsi è un'altra cosa. Se vuole fare un passo più grande la Fiorentina poi deve provare ad investire su nomi più importanti ovviamente".
Dal punto di vista fiscio e mentale come può stare Kean?
"Non è semplice capire se schierarlo titolare o no. Dipende da come arriva e come reagisce. Lo sa l'allenatore. A livello fisico quando uno rientra da un infortunio grave ha un calo non subito ma dopo le prime giornate. Una settimana di stop non credo sia un problema. Bisogna vedere come arriva di testa. E' uno di quei giocatori che ti possono inventare la giocata e ti cambiano la partita. La fiducia è la cosa più importante. Conta il gruppo".
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