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La Fiorentina cresce con il Nottingham. La difesa c'è, in attacco servono nuovi automatismi
Nonostante manchi ancora la vittoria e soprattutto il gol, la Fiorentina cresce di condizione e contro il Nottingham Forest raccoglie un pareggio che lascia buone sensazioni dopo la sconfitta per 2-0 al debutto contro il Leicester. A differenza del test contro le Foxes, questa volta Pioli sceglie di schierare dal 1' minuto tutti i così detti titolari: De Gea tra i pali, una linea a tre composta da Comuzzo, Pongracic e Ranieri, un centrocampo formato da Dodo, Fagioli, Ndour e Gosens, e Gudmundsson ad agire alle spalle del tandem di attacco Kean-Dzeko. Le azioni più ghiotte sono di parte viola, che ci provano in più occasioni senza trovare la via della rete, anche se lo 0-0 con cui si è concluso il match può fare certamente piacere a Pioli, che tra sabato avrà contro il Manchester United l'ultima prova Oltremanica prima di far ritorno in Italia.
La difesa c'è
Le sensazioni migliori sono arrivate dalla difesa, non ha caso l'unico reparto che durante il mercato non è stato toccato. La Fiorentina ha retto botta alla fisicità e alla rapidità dell'attacco dei padroni di casa, concedendo una sola buona occasione nei primi quindici minuti e poco altro. Sugli scudi la prestazione di Marin Pongracic, che dopo un anno di apprendistato in cui non sono mancati i momenti no, sembra finalmente trovarsi a proprio agio nella difesa a tre, da centrale, con compiti di costruzione durante la ripartenza. Bene anche Comuzzo e Ranieri, sempre molto agonistico nell'affrontare anche le gare amichevoli.
Automatismi
"Dobbiamo fare gol, perché se poi lo prendi in partite come queste diventa dura", basterebbero queste parole pronunciate nel post partita da Nicolò Fagioli per inquadrare un attacco che lascia qualche dubbio in più. Pioli continua con questo esperimento a tre che finora non lascia grandi sensazioni, ma il calcio d'agosto serve anche a questo: a sperimentare, mescolare, stravolgere e inventare, come un bravo chef farebbe con i propri ingredienti. Dzeko è stato tra le note meno liete di serata, sovrastato dalla fisicità di Murillo e scomparso nel corso della partita. Anche l'inventiva di Gudmundsson è stata prontamente messa in gabbia dalla marcatura di Anderson, segno di come l'islandese dovrà imparare a districarsi anche in quelle partite in cui le zone di campo appariranno più limitate e intasate. Infine, c'è da sottolineare un sempre volenteroso Kean che, seppur un po' sprecone sotto porta, sta provando con determinazione a trovare i propri spazi e automatismi in questo nuovo assetto tattico.
Sorpresa Ndour
Da sottolineare infine l'ottima prestazione, come spesso gli è capitato nel corso di questo ritiro estivo della Fiorentina, di Cher Ndour. Il classe 2004 sembra essersi già perfettamente calato nella nuova realtà, avendo delle caratteristiche fisiche e tecniche che emanano 'piolismo' da ogni lato. Anche contro il Nottingham Forest il centrocampista della nazionale under 21 è apparso tra i più pericolosi e, seppur con qualche errore e sbavatura, tra i più pimpanti. Qualcuno finora lo considera l'MVP del pre-season viola, altri sono pronti a scommettere che diventerà un titolare della squadra. "Il mister mi parla spesso, come d'altronde fa con tutti: mi piace molto la sua idea di calcio e spero di ritagliarmi un buon minutaggio" disse Ndour dopo la partita contro il Leicester. Se continua così, più che una speranza si dovrà parlare di certezza.
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