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Fiorentina, si è inceppato il centrocampo: numeri impietosi che penalizzano anche l’attacco
Chi ha tempo non deve perdere tempo, perché sì che il campionato è ancora lungo ma è anche vero che poi alla fine si rischia di dover fare i conti anche con qualche battuta d’arresto avuta ad inizio stagione e che era stata etichettata con un pigro “sì ma tanto la stagione è ancora lunga…”. Per conferma citofonare in Via della Liberazione, Milano, e vedere che tra i tanti punti persi dall’Inter che sono valsi lo scorso scudetto al Napoli ci furono anche i 2 gettati al vento alla prima giornata della stagione 24/25 contro il Genoa. In casa Fiorentina la partenza di quest’anno è stata sulla falsa riga dello scorso: due pareggi nelle prime giornate e un ko che ha lasciato diversi punti in sospeso. Non tanto per la sconfitta in sé, contro un Napoli stellare già candidata numero uno a bissare il successo, quanto per il (non) gioco mostrato e la difficoltà nella proposta.
Una difficoltà che nasce soprattuto da un centrocampo che fa tremendamente fatica a trovare la propria identità. In cui Pioli è ancora alle prese con lo scioglimento di una matassa di cui pare non aver trovato né il capo, né la coda, inalberatosi nella proposta di un Fagioli regista che finora non sta riuscendo a dare le risposte attese. Nell’ora di gioco disputata contro gli azzurri in cui il numero 44 della Fiorentina è rimasto in campo, ha completato 33 passaggi su 39 (85%): di questi 24 sono stati fatti all’indirizzo di un difensore o del portiere De Gea. Un altro dato che fotografa bene la prestazione dell’ex Juve sono i soli 3 tocchi fatti, sui 40 totali, nella trequarti di campo avversaria, zona in cui in generale tutta la Fiorentina sta facendo tremendamente fatica a trovare la propria incisività. Con 61 passaggi in tre partite fin qui effettuati in quella porzione di terreno di gioco, infatti, la squadra viola è al quindicesimo posto della graduatoria tra le squadre di Serie A (l’Atalanta è a quota 100, la Roma a 126, la Lazio addirittura a 148, per fare alcuni esempi). Un dato, quest’ultimo, che può essere spiegato dalla netta imprecisione che i gigliati dimostrano di avere quando si avvicinano nei pressi dell’area di rigore avversaria. Se infatti già contro Cagliari e Torino la squadra era uscita dal campo con una percentuale di passaggi riusciti non particolarmente alta, contro il Napoli il dato recita 61,6%: in pratica ogni tre passaggi nella trequarti difesa da Di Lorenzo e soci, uno è stato sbagliato. E se la Fiorentina fa fatica a sviluppare la manovra per vie centrali non stupisce che con 9 cross completati sia la miglior squadra della Serie A in questo dato.
Non è un caso, quindi, se la media di tiri in porta a partita di Moise Kean sia passata dagli oltre 1,6 della scorsa stagione ad un rotondo e poco gratificante zero in questa, ne che la squadra con i suoi 2,33 tiri in porta a partita sia la quintultima del campionato. Una prima soluzione per Pioli potrebbe essere quella di proporre un regista naturale al centro della propria mediana come Hans Nicolussi Caviglia. L’ingresso contro il Napoli per l’altoatesino è stato incoraggiante: 29 tocchi totali di cui 11 nella trequarti offensiva (probabilmente con un Napoli che, forte dello 0-3 che stava maturando al Franchi, già aveva la testa alle latitudini di Manchester, va detto). Oltre a ciò 23 passaggi completati su 26 (88,5%), tra cui 6 su 6 “a medio raggio” (circa tra i 13 e i 27 metri) e 3 su 6 “lunghi” (oltre i 27 metri). Insomma serve qualcuno che possa mettere ordine e domenica contro il Como si prospetta un test da non fallire.
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