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Pioli taglia quota 500 panchine e sogna di tornare 'On Fire' a San Siro, 512 giorni dopo
512 giorni dopo l'ultima volta, Stefano Pioli è pronto a fare il suo ritorno nello stadio in cui è riuscito a vincere uno storico scudetto che ha impresso anche nella pelle. E' tutt'altro che 'on fire', però, il tecnico che domenica sera si presenterà a San Siro, chiamato a dare una scossa all'inizio di stagione disastroso della sua Fiorentina, ancora a secco di vittorie in queste prime sei gare disputate in campionato. L'ostacolo però - nonostante un Milan falcidiato dagli infortuni - sembra tra i più insormontabili. E a dirlo sono anche i numeri, visto che i viola non vincono al Meazza dal 2019 e che Pioli ha vinto solo 2 dei 23 precedenti contro il collega Massimiliano Allegri. Le statistiche, tuttavia, "sono importanti ma non vanno in campo", ha ricordato due giorni fa il parmense in conferenza stampa, che continua a predicare calma e a distendere gli animi, sottolineando la crescita della squadra.
Dubbio Kean, in difesa non si cambia
Anche per questo motivo, la formazione che scenderà in campo non dovrebbe essere troppo rivoluzionata rispetto a quanto visto nelle ultime partite. In difesa, dopo aver recuperato a pieno dai problemi alla caviglia patiti in nazionale, Pongracic ha definitivamente contro sorpassato Comuzzo per un posto assieme a Pablo Marì e Ranieri davanti a De Gea. A centrocampo, intoccabili sulle fasce Dodo e Gosens, così come Nicolussi Caviglia e Mandragora al centro. Da vedere se a completare il reparto sarà il favoritissimo Fazzini, oppure se ci sarà una sorpresa tra Fagioli o Ndour. Davanti tutto ruota attorno a Moise Kean: il centravanti è stato convocato ma le sette gare in tre settimane invitano alla prudenza. Se non dovesse farcela, pronto Piccoli affiancato a Gudmundsson.
Mini esodo viola
Nel frattempo è pronto un mini esodo di tifosi che seguiranno la squadra nella trasferta in Lombardia. Saranno più di 800 i sostenitori viola presenti a San Siro e pronti a manifestare il proprio sostegno in questo momento difficile, non solo per quel che succede in campo ma anche per le proteste nei confronti della società che a Firenze vanno ormai avanti da qualche mese. Negli scorsi giorni, infatti, sono comparsi per la città una serie di adesivi - non firmati da nessun gruppo fi tifo organizzato - in cui compariva il volto del ds Pradè sul corpo di un maiale. Un brutto gesto che va ad inasprire un clima già particolarmente cupo attorno al dirigente romano.
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