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Manninger: "Mi sorprende l'avvio della Fiorentina. De Gea sottotono? Il tempo non si ferma"
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Alexander Manninger, ex portiere della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola, parlando così dell'avvio della squadra di Pioli: "Per me è una sorpresa. Sono stato a Firenze due anni fa quando venne realizzato il Viola Park. Visitai il centro sportivo: davvero spettacolare. Pensavo che quello sarebbe potuto essere l'inizio di una scalata della squadra viola verso la top 5 italiana. Però per adesso hanno deluso, e, nonostante il modo in cui sono arrivati alcuni risultati, la classifica alla fine dice la verità".
Anche il Rapid Vienna è in difficoltà.
"Erano partiti alla grande, conosco l’allenatore, avevano dato un grande entusiasmo alla città di Vienna, dopo anni. Però, avendo perso tre volte di fila, i risultati ti toccano, ti prende il vento e devi recuperare. Infatti hanno perso il primo posto in classifica, non hanno più la confidenza che avevano avuto all'inizio. E l'ambiente ora non è contento di quello che sta succedendo. E' una situazione analoga a Firenze".
Quali sono i punti di forza del Rapid Vienna?
"Per me il cambio di allenatore. Il mister nuovo era anche un manager prima. Ha allenato a Colonia e Dortmund, è un allenatore esperto e fu molto bravo anche da giocatore. È un buon allenatore per il Rapid, ma i giocatori sono quelli che ha e non può fare miracolo dopo tre mesi. Sta comunque facendo un lavoro migliore rispetto a chi c'era due, tre anni fa".
Che tipo di atteggiamento dovrà aspettarsi la Fiorentina?
"Il Rapid partirà forte, dato anche il fatto che la partita sarà in casa, con lo stadio pieno, perché la Fiorentina attrae gli spettatori. Per me potrebbe essere la partita più importante della stagione per il Rapid. La motivazione sarà alta. La Fiorentina poi ha più qualità, ma in una gara secca il Rapid si può far sentire e dare fastidio. Sarà una buona partita tra due squadre che per ora non sono state all'altezza delle aspettative".
Cosa ne pensa di De Gea? Ultimamente sta un po' deludendo.
"Questo perché anche la squadra è diversa all'anno scorso. Anno scorso arrivò in una Fiorentina che aveva fame e che fece un campionato positivo anche grazie alla sua esperienza. Fu una buona idea prenderlo, ma il tempo non si ferma, anche lui ha la sua età e ha tante partite sulle spalle. Quando lavori con una squadra forse un po' più giovane e in un momento di cambiamento, qualcosa si sente, ma la qualità di De Gea rimane e può dare una grande mano. Però serve tutta la squadra, non solo lui".
Cosa le rimane dell'esperienza alla Fiorentina?
"Mi rimane la forza la città, la tifoseria, lo stadio. Rimane per tutta la vita. Purtroppo è stato solo un anno, e forse anche il peggiore, però mi tengo il positivo che ricavai da quell'anno. Fu il primo anno giocando in Italia e mi tengo l'emozione dello stadio e della curva quando entrai in campo".
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