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Borozan sulla crisi dell'Italia: "Avete sacrificato lo 'spirito guerriero' cercando il 'bel gioco'"
Ai microfoni di TuttoMercatoWeb è intervenuto in esclusiva il noto agente Vlado Borozan, che tra i suoi assistiti ha il tecnico dell'AEK Atene Marko Nikolic, il quale sfiderà questa sera la Fiorentina in Conference League.
Ci racconta Marko Nikolic?
"Visto il suo palmares considero Nikolic una certezza. Allena ormai da 20 anni a grandi livelli e secondo me è già stato attenzionato dal calcio italiano, perché è un leader moderno che ti fa vincere le partite. Inoltre è un uomo che si fa ben volere da tutti, ovunque è stato. Uno così deve per forza attirare le attenzioni dei club e il calcio italiano avrebbe bisogno delle idee di un tecnico del genere. E' un vincente".
E' vero che fu vicinissimo al Parma prima di Pecchia?
"Non lo confermo, ma qualcosa ci fu… Lui è uno che è stato ed è tuttora monitorato da alcuni manager delle squadre italiane. Secondo me nel prossimo futuro 'rischia' di venire in Italia".
Si spiega questo inizio della Fiorentina, ultima in classifica in A?
"Non riesco a capire come sia potuta accadere una cosa del genere. Per me Pioli è un tecnico di altissimo livello, ben voluto dalla piazza e che aveva anche il tempo di costruire una squadra a suo desiderio. Sinceramente è inspiegabile il vortice di negatività che ha colpito la Fiorentina. Tutto l'ambiente è sconvolto, sta camminando al buio con tentativi di rimettere le cose a posto. La Fiorentina è come un malato che nessuno riesce a capire quale malattia abbia. Intanto il tempo passa, ogni partita diventa quella della vita, e io posso solo augurare alla Fiorentina di tornare ad avere una mentalità ed un'energia diversa. Spero che presto accasa, magari non stasera…".
C'è una crisi di talento in Italia?
"Non credo che ci sia una crisi di talenti. Penso che nessuno si riesca a spiegare perché l'Italia non riesce ad andare al Mondiale. La Nazionale azzurra ha grandissimi giocatori, ha sempre avuto grandissimi allenatori e tutti hanno trovato gli stessi problemi. Ho notato che siete usciti un po' da quell'idea di 'calcio all'italiana' e avete perso quell'italianità che vi contraddistingueva. L'Italia è una Nazionale che emerge nelle difficoltà, l'italiano è un competitivo, un guerriero. Secondo me cercando il bel gioco si è persa questa caratteristica. Va ritrovato il cuore che vi ha sempre caratterizzato, ma sono sicuro che Gattuso ce la farà e l'Italia tornerà ad essere una delle Nazionali più forti al mondo".
QUI l'intervista completa.
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