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Antognoni lascia la Fiorentina tra le polemiche: duro botta e risposta col dg viola Joe Barone
Botta e risposta tra Giancarlo Antognoni e Joe Barone dopo l'addio dello storico 10 alla Fiorentina. In una lunga intervista a Tuttosport, l'ex club manager viola questa domenica ha attaccato duramente il presidente Commisso e la società gigliata più in generale: "Zero possibilità di discussione, prendere o lasciare tant'è vero che, già prima di rivedere Joe Barone, mi avevano invitato a sgomberare l'ufficio. In cinquant’anni di calcio non ho mai visto una cosa del genere. Mi hanno detto che, secondo loro, io sono più adatto al seguire il settore giovanile ma io avevo capito l'antifona sin da quel primo incontro con lo stesso Joe Barone, convocato per parlare del mio futuro nella Fiorentina. Un incontro terrificante, di inaudita freddezza. Mi ha detto: 'Ti tolgo la prima squadra, ti riduco l'ingaggio, ti mando al settore giovanile'".
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Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, dal ritiro di Moena ha raccontato invece la sua verità: "Dispiace leggere queste parole in giro, l’utilizzo di amicizie del passato. Abbiamo offerto un lavoro molto molto importante a Giancarlo, ci dispiace che non abbia accettato perché è un ruolo super importante, cioè quello di scoprire i talenti per la Fiorentina del futuro. L’attacco al proprietario Commisso non è stato bello, perché Rocco ha fatto di tutto, non penso che si debba scusare o chiamare nessuno. Giancarlo ha il numero di Rocco, poteva chiamarlo lui, ma la cosa più importante in questo momento è la squadra e la Fiorentina. Giancarlo è la bandiera della Fiorentina, tutto quel che ha fatto l’ha fatto sul campo. Non l’abbiamo buttato fuori, è stata una sua decisione. Nessuno gli ha mai detto di andare via, pensiamo al campo", le sue dichiarazioni raccolte da FirenzeViola.it.
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Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, dal ritiro di Moena ha raccontato invece la sua verità: "Dispiace leggere queste parole in giro, l’utilizzo di amicizie del passato. Abbiamo offerto un lavoro molto molto importante a Giancarlo, ci dispiace che non abbia accettato perché è un ruolo super importante, cioè quello di scoprire i talenti per la Fiorentina del futuro. L’attacco al proprietario Commisso non è stato bello, perché Rocco ha fatto di tutto, non penso che si debba scusare o chiamare nessuno. Giancarlo ha il numero di Rocco, poteva chiamarlo lui, ma la cosa più importante in questo momento è la squadra e la Fiorentina. Giancarlo è la bandiera della Fiorentina, tutto quel che ha fatto l’ha fatto sul campo. Non l’abbiamo buttato fuori, è stata una sua decisione. Nessuno gli ha mai detto di andare via, pensiamo al campo", le sue dichiarazioni raccolte da FirenzeViola.it.
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