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E la Serie C? Regular season impossibile, decide il Consiglio Federale. In ballo c'è il futuro
Più che di calendari, qui c’è da parlare di politica. L’incontro tra il ministro Spadafora e le componenti FIGC, guidate dal presidente Gravina, ha portato al via libera del governo per la ripresa del calcio professionistico in Italia. Ma, per quanto riguarda la Serie C, la strada da scalare è ancora lunga.
Niente certezze. Dopo aver incassato una bocciatura su tutti i fronti nell’ultima occasione, la Lega Pro ha riunito il proprio direttivo e formulato nuove proposte. La ripresa della regular season è considerata inattuabile dai club e dai loro medici, salvo pochissime eccezioni. Ragion per cui la terza serie propone la promozione delle tre prime (Monza, Vicenza, Reggina), la retrocessione di cinque squadre (Gozzano, Rimini e le ultime tre del girone C dove la distanza punti consente di non effettuare i playout). Poi playout per la quarta promossa e playout per le altre retrocessioni. Non tutti sono contenti, a dire il vero, in terza serie. Agli spareggi, di fatto, potrebbero partecipare solo quelle società che possono permettersi una spesa del tutto imprevedibile a inizio stagione. E alcuni, soprattutto nel Girone B dove lo stacco dalla vetta è alquanto limitato, sostengono che dovrebbero parteciparvi anche le prime tre.
Deciderà il Consiglio Federale. Per comporre le diverse posizioni, deve intervenire la FIGC, che sul format di questa stagione e della prossima ha le mani sostanzialmente libere, con pochissimo timore dei ricorsi grazie al DL Rilancio. L’appuntamento è fissato per inizio giugno: inizialmente era stato convocato l’8, più che probabile che si tenga il 4 o al massimo il 5. E la tensione fra le componenti, con la riforma ventilata dall’asse Balata-Sibilia da un lato e l’opposizione di Ghirelli, sarà nuovamente palpabile.
Niente certezze. Dopo aver incassato una bocciatura su tutti i fronti nell’ultima occasione, la Lega Pro ha riunito il proprio direttivo e formulato nuove proposte. La ripresa della regular season è considerata inattuabile dai club e dai loro medici, salvo pochissime eccezioni. Ragion per cui la terza serie propone la promozione delle tre prime (Monza, Vicenza, Reggina), la retrocessione di cinque squadre (Gozzano, Rimini e le ultime tre del girone C dove la distanza punti consente di non effettuare i playout). Poi playout per la quarta promossa e playout per le altre retrocessioni. Non tutti sono contenti, a dire il vero, in terza serie. Agli spareggi, di fatto, potrebbero partecipare solo quelle società che possono permettersi una spesa del tutto imprevedibile a inizio stagione. E alcuni, soprattutto nel Girone B dove lo stacco dalla vetta è alquanto limitato, sostengono che dovrebbero parteciparvi anche le prime tre.
Deciderà il Consiglio Federale. Per comporre le diverse posizioni, deve intervenire la FIGC, che sul format di questa stagione e della prossima ha le mani sostanzialmente libere, con pochissimo timore dei ricorsi grazie al DL Rilancio. L’appuntamento è fissato per inizio giugno: inizialmente era stato convocato l’8, più che probabile che si tenga il 4 o al massimo il 5. E la tensione fra le componenti, con la riforma ventilata dall’asse Balata-Sibilia da un lato e l’opposizione di Ghirelli, sarà nuovamente palpabile.
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