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...con Guido AngelozziTUTTO mercato WEB
mercoledì 25 novembre 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Guido Angelozzi

“Io e lo Spezia due fidanzati stanchi, giusto lasciarsi: Volpi si occupa meno del club. Frosinone, in estate non ero pronto: ora si, cresciamo insieme. Nesta-Italiano, le differenze. Sassuolo top”
Scusate il ritardo. Guido Angelozzi, dopo aver costruito lo Spezia che è andato in Serie A, è andato al Frosinone. Con qualche mese di ritardo rispetto al primo corteggiamento. Perché il dirigente catanese era già un’idea di Stirpe una volta finito il campionato. “Si, è vero. Ma non ero pronto mentalmente per andare a lavorare. Mi sono preso due mesi di tempo, volevo scaricarmi da un’annata particolare, stressante, bellissima. Quando mi sono sentito pronto ho accettato”, dice Angelozzi a TuttoMercatoWeb.

Calciatori valorizzati, promozione in Serie A. Perché è andato via dallo Spezia?
“Due fidanzati stanchi. Abbiamo deciso di lasciarci. Sono andato allo Spezia due anni fa su richiesta di Gabriele Volpi. Gli ho messo a posto la società e abbiamo portato la squadra in Serie A. Oggi Volpi si occupa meno dello Spezia e così è stato meglio lasciarsi”.

L’anno scorso una partenza sottotono. Poi la Serie A, inaspettata, bella.
“La squadra ci aveva creduto sempre, l’allenatore pure. All’esterno qualcuno no. Eravamo in basso in classifica, ma eravamo convinti. Lo Spezia è formato da uomini veri. Ne cito due. Terzi e Mora”.

Come ha scelto Italiano?
“Ho uno scout in Sicilia, mi diceva che c’era una squadra che giocava bene. Quella squadra era il Trapani, ho visto qualche partita. E abbiamo iniziato il percorso che ci ha portati in Serie A. Ma il lavoro dello Spezia è iniziato l’anno prima con Pasquale Marino”.

Da Italiano a Nesta, oggi l’allenatore del suo Frosinone.
“È un allenatore giovane che ha potenzialità. Speriamo di crescere insieme. Non dico vincere perché in questo campionato ci sono molte squadre forti, ma vogliamo crescere insieme all’allenatore. Nesta è una persona leale, di grande spessore. E ha grande personalità. È stato un campione, non lo fa vedere”.


A gennaio come interverrà sul mercato?
“Stiamo lavorando. Non vorrei parlare di mercato, penso ai miei giocatori che sono bravi. Cresciamo insieme”.

Quello estivo è stato complicato. Come sarà il mercato di gennaio?
“In estate non ho partecipato, ma dall’esterno mi è sembrato assai difficile. Il Covid ha distrutto un po’ di società. Non abbiamo i tifosi allo stadio, che tristezza. E a livello economico non è un bel periodo”.

Dirigenti: è una Serie B grandi firme. Lei a Frosinone, Perinetti a Brescia, Galliani a Monza, Corvino a Lecce e Braida alla Cremonese.
“Manca solo Rino Foschi. Vuol dire che ancora ce la facciamo, qualcuno ci dà fiducia . Cerchiamo di migliorare le società. Non è un’offesa stare in Serie B, l’anno scorso con il gruppo dello Spezia abbiamo portato una squadra in A. L’importante è lavorare”.

Il suo ex Sassuolo vola...
“Il Sassuolo ha dirigenti top e una proprietà importante. È il giusto premio di tanti anni di lavoro. È tutto perfetto”.