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Vlahovic, Pogba e Di Maria in arrivo, i prossimi colpi pesanti. La Juventus ha consegnato le chiavi ad Allegri e lo sta accontentando su tutto: ecco perché non può più fallire e deve tornare a vincere subitoTUTTO mercato WEB
martedì 28 giugno 2022, 00:01Editoriale
di Marco Conterio

Vlahovic, Pogba e Di Maria in arrivo, i prossimi colpi pesanti. La Juventus ha consegnato le chiavi ad Allegri e lo sta accontentando su tutto: ecco perché non può più fallire e deve tornare a vincere subito

Nato a Firenze il 5 maggio 1985, è caporedattore e inviato di Tuttomercatoweb. In Rai con 90° Minuto, Notte Azzurra e Calcio Totale, ha lavorato per Il Messaggero e Radio Sportiva
Denis Zakaria. Dusan Vlahovic. Paul Pogba. Angel Di Maria. La ricostruzione della Juventus procede con un input ben preciso: consegnare un progetto pronto per vincere subito nelle mani di Massimiliano Allegri. Il rischio d'impresa che si sta concedendo la società di Andrea Agnelli, con la firma di Federico Cherubini e di tutti gli uomini mercato bianconeri, è alto. Ma calcolato. Sull'altare di una scelta ponderata e pagata, in durata e stipendio, la Juventus ha scelto di consegnarsi in toto nelle mani del suo allenatore. Lo ha fatto lo scorso gennaio, lo sta facendo a maggior ragione adesso. Al netto del valore assoluto e riconosciuto dei due calciatori, Pogba e Di Maria sono due chiare e cristalline richieste di Allegri. Il primo magari lo Juve lo avrebbe preso a prescindere, per status, per valore, per quel che ha significato per il club, per l'occasione di mercato che rappresenta.

Di Maria solo per vincere subito
Il Fideo è un giocatore straordinario, nei valori tecnico-tattici, ogni allenatore e compagno di squadra avuto, da Ancelotti a Messi per intenderci, lo ha sempre descritto come uno dei migliori in assoluto. Ma se il Polpo può sempre essere inserito in un progetto a breve-medio termine, Di Maria rappresenta meglio di ogni altro la filosofia di questa estate della Juventus. Prendere un trentaquattrenne per una sola stagione, consci che vorrà poi chiuder la sua carriera in patria al Rosario Central, significa una sola cosa: la Juventus sta per definire l'arrivo del Fideo per vincere subito. Non si inserisce in una logica progettuale a medio termine e figuriamoci a lunga gittata.


Koulibaly nella logica dell'istant team
Ecco perché le voci e l'interesse per Kalidou Koulibaly. Ecco perché la Juve potrebbe anche sacrificare Matthijs de Ligt ma solo a patto di incassare soldi pesanti (la richiesta non scende sotto i 100 milioni) per continuare a rinforzarsi in tutti i reparti. Ecco perché il target, a quel punto, diventerebbe un giocatore di comprovata esperienza come il senegalese (che, chiaramente, De Laurentiis preferirebbe non cedere ai bianconeri). Soldi che poi la Juve vorrebbe riversare sia nel tridente che in mediana: la trattativa per Nicolò Zaniolo è concreta ed è in una fase cruciale, la Juve e Allegri lo ritengono pronto per il salto di qualità e per essere inserito in un attacco che poi necessità anche di un 'Giroud' come, per esempio, Marko Arnautovic del Bologna. Idee, chissà che alla Juve non ne venga una nuova e pesante anche a centrocampo qualora dovessero andare a dama anche le partenze di Arthur e di Adrien Rabiot.

Il rischio di dover vincere subito
La Juve ha deciso di virare un po' la rotta rispetto al progetto dei Vlahovic, dei Locatelli e degli Zakaria perché si è consegnata, scientemente, nelle mani di Massimiliano Allegri. Il quale non ha mai nascosto la sua predilezione per i senatori, per i giocatori d'esperienza, per una squadra capace di vincere subito. Gli uomini mercato della Juventus si stanno muovendo proprio sotto questo orizzonte e input: Pogba e Di Maria sono probabilmente i migliori colpi possibli per accontentare il proprio allenatore. Adesso starà ad Allegri però non fallire. La dirigenza lo sta accontentando in tutto, nei ruoli e nei nomi, Polpo e Fideo sono gli esempi massimi di questa nuova direzione del corso. Quello dell'istant team, del tornare a vincere subito, senza più potersi accontentare di obiettivi minimi e sindacali. Senza più alibi.