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Como, Fabregas: "Adesso mi si può chiamare allenatore. Felice di averlo fatto in Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 18:08Serie A
di Simone Lorini

Como, Fabregas: "Adesso mi si può chiamare allenatore. Felice di averlo fatto in Italia"

Cesc Fabregas, tecnico del Como, parla in conferenza stampa a due giorni dalla gara contro il Genoa e dopo aver ottenuto il patentino da allenatore: "Adesso finalmente mi si può chiamare allenatore. Spero di trovare un Como simile a Bologna ma con gol. Dobbiamo alzare un po' il livello di qualità e negli ultimi metri, quando sbagli un passaggio deve farti male. Però penso che abbiamo una squadra di qualità. Però conta il lavoro, far vedere dove si sbagliano, quando il trequartista deve incrociarsi rispetto all'esterno. Dettagli da cui abbiamo avuto errori tecnici, ma possiamo fare meglio. Con la Lazio l'abbiamo visto. Non mi piace il risultatismo, quando vinciamo e giochiamo male lo dico. Anche quando si gioca bene e si vince. Per noi la strada è sempre la stessa. Non possiamo parlare come a un bar, si deve analizzare bene tutto. Sappiamo le soluzioni che volevamo trovare". Possibile rivedere Vojvoda terzino destro? E Kuhn-Addai? "Tutto è possibile. Penso che abbiamo speso soldi nel mercato là davanti con esterni di qualità giovani, forti. Ma c'è un tempo di adattamento per tutti, per me anche, per conoscere la squadra. Ma sono molto contento, abbiamo 3 esterni, Addai e Kuhn hanno fatto tutta la partita contro il Mantova per soffrire e arrivare a fare quel qualcosa in più. È una possibilità che uno dei due cominci dall'inizio". Che emozioni per il patentino? "Veramente emozionato. Alcune volte si vive dentro la superficialità, certe volte si danno le cose per scontato e in questo momento è un orgoglio. Sono stati 4 anni e mezzo di lavoro, di continua ricerca per capire come migliorare da allenatore dopo essere stato giocatore. Studiare e confrontarti con tanta gente, poi il sentirti solo in questo mondo e sapere se fosse o meno la strada giusta, se continuare così o cambiare. Sono stati un anno e mezzo-due anni importanti, quando a Coverciano però ti dicono che sei allenatore e hai superato l'esame... è emozionante. Molto bello per me. Adesso sì che mi fa piacere, di averlo fatto in Italia, in un Paese che mi ha dato tanto e mi dà tanto".