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Verona, cosa va e cosa no. Attacco sotto accusa, la difesa è una certezza
Il Verona di Paolo Zanetti c'è, ma ha bisogno di una scintilla per accendersi del tutto. Dopo una serie di super-prestazioni in fila, i gialloblu hanno indossato una veste differente a Pisa, per scelta: meno bella, più saggia e ragionata. Una partita sporca, non splendida da vedere da fuori, nella quale ai punti i veneti avrebbero meritato di portarla a casa, probabilmente.
E qui si arriva alla nota dolente di questo primo scorcio di stagione: ancora nessuno è stato capace di dare la svolta a livello offensivo, fra Orban, Giovane, ma anche Sarr e per ultimo Mosquera, che però ha appena recuperato dal suo infortunio. Il nigeriano in particolare è parso per una volta davvero in difficoltà, al di là dell'errore sottoporta commesso.
Se dopo il Sassuolo Zanetti parlava di cambiare qualcosa, si riferiva con ogni probabilità di un cambiamento a livello di atteggiamento. Meno arrembaggio, più solidità e malizia, che ancora mancano a questa squadra, protagonista di un percorso di crescita inevitabile dato il gruppo in gran parte nuovo e anche giovane.
Le note invece liete sono rappresentate dal fatto che l'Hellas continua a creare occasioni da rete e anche a subirne poche. La fase difensiva è fatta bene, seppur con qualche brivido di troppo sui palloni alti.
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