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25 giorni di apnea, fra il sogno ed una richiesta: comunque vada, non rompete un giocattolo bellissimoTUTTO mercato WEB
ieri alle 23:43Editoriale
di Daniele Najjar
per Linterista.it

25 giorni di apnea, fra il sogno ed una richiesta: comunque vada, non rompete un giocattolo bellissimo

Un chiodo fisso, un pensiero ricorrente, un sogno riservato a pochi. Dal fischio finale di Inter-Barcellona dello scorso 6 maggio l'intero popolo nerazzurro è come in apnea. In attesa,  che arrivi quella data cerchiata in rosso sul calendario.

Coppa Italia persa per strada? Scudetto regalato agli avversari? Ci penseremo, giudicheremo tutto se necessario, ma non prima di quel 31 maggio. Chi si affretta a farlo prima del tempo rischia di sottovalutare l'effetto che una finale di Champions League possa avere.

Due anni fa il sol fatto di averla giocata è stato il boost della squadra per i successivi 12 mesi, che ha portato ad uno Scudetto dominato e azzannato con una fame rara. Una serata come quella di Paris Saint-Germain-Inter cambierà proprio tutto. Cambierà i piani di tanti nel gruppo, da Simone Inzaghi ai giocatori, che non possono immaginare oggi come si sentiranno al fischio finale della sfida di Monaco. Cambierà i piani della società sul mercato: volete mettere l'appeal di una squadra Campione d'Europa? E chissà che qualcuno non possa chiedere di restare, essere ceduto o magari ritirarsi in funzione del risultato di sabato.

Ecco, le vibrazioni in tal senso sono non troppo distanti da quelle del 2010. Annata unica, ma il "dopo" è stato gestito non nel migliore dei modi, forse. L'appello inconscio della tifoseria sembra essere quello di chiedere di non rompere un giocattolo che è bellissimo a prescindere dalle vittorie di scudetti o Champions. Raramente si è visto il San Siro nerazzurro applaudire a prescindere la propria squadra come accade ormai da due anni, almeno, con l'Inter. La gente ha capito che si trova davanti a qualcosa di irripetibile, una gemma, magari imperfetta alle volte, ma pur sempre una gemma. Un mix fra gruppo roccioso, gioco e interismo. E non vuole più farne a meno. 

L'eventuale partenza del tecnico - accetterà i ponti d'oro dell'Arabia o di mettersi in gioco all'estero? - o di alcuni senatori come Acerbi e magari Mkhitaryan, saranno il momento più delicato e difficile da gestire da quando Marotta decise di prendere Conte, come prima mossa del suo ciclo.