ESCLUSIVA - De Biasi: "Mkhitaryan è un mio pupillo, sostituirlo non è semplice. Asllani? Penso questo"
L'Inter ha superato la Fiorentina con il punteggio di 3-0 grazie alla doppietta di Hakan Calhanoglu inframmezzata dal gol sublime di Petar Sucic. Di tale successo, delle ambizioni stagionali dell'Inter e di vari altri temi la redazione de L'Interista ha parlato con l'allenatore Gianni De Biasi, che ha avuto un passato nella squadra nerazzurra. Di seguito l'intervista.
L'Inter ha battuto la Fiorentina con un 3-0 convincente sia nel risultato sia nel gioco espresso in campo. Lei pensa che la sconfitta di Napoli sia stata l'eccezione, nel cammino dei nerazzurri caratterizzato da 8 successi nelle ultime 9 gare?
"Sì, diciamo che è stata una sconfitta maturata anche sulla base di alcune interpretazioni arbitrali particolari che, sicuramente, hanno indirizzato l'andamento della partita. Però l'Inter, secondo me, non ha fatto una brutta gara, specialmente all'inizio. Poi è chiaro che quando vai sotto devi cambiare atteggiamento e tutto il resto che ne consegue. Però, credo che l'Inter abbia una struttura di squadra e delle grandi potenzialità, può fare bene anche in questa stagione".
Sul tema arbitrale, lei pensa che ci sia un problema di uniformità di giudizio nell'assegnazione di un penalty? Che ci sia un problema di assenza di criteri chiari per definire quando assegnare un rigore e quando meno?
"Diciamo che io ho qualche perplessità sui rigorini che vengono dati con troppa facilità, soprattutto per quanto riguarda i falli di mano involontari in area, che non hanno nessun senso, altrimenti si perde un po' quella che è l'essenza del calcio. Un giocatore non può entrare in campo con le braccia legate dietro la schiena, perché sarebbe un prigioniero che gioca a calcio. Si stanno un po' uniformando su questa linea. A me non piace molto perché le partite poi prendono una piega completamente diversa".
La sfida contro la Fiorentina ha consegnato un Sucic brillante, dimostratosi in grado di sopperire all'assenza di un giocatore fondamentale come Mkhitaryan. Lei pensa che possa essere il degno erede dell'armeno anche per il futuro?
"Sostituire un mio pupillo, come Mkhitaryan, credo che non sia semplicissimo perché l'armeno è un concentrato di serietà, qualità e abilità tecniche e fisiche. Credo che sia un giocatore straordinario. Nonostante non sia più un ragazzino, ha ancora birra da spendere per l'Inter. Mi auguro che Sucic, che ieri ha fatto un gol strepitoso, possa avere un futuro di quelli importanti".
Chivu sta ricevendo le risposte auspicate anche dalle alternative presenti nel reparto offensivo. Non credo sia giusto definirle "seconde linee", allo stato attuale...
"No, sono parte integrante di una squadra che ha la possibilità di scegliere in un ventaglio di opzioni. L'Inter è impegnata su tantissimi fronti e quindi deve avere un numero importante di calciatori, nella propria rosa, che siano allo stesso tempo di qualità e anche giovani rispetto a chi gioca normalmente".
Venendo alla lotta scudetto, quali pensa che siano le rivali più accreditate dell'Inter per la conquista del titolo?
"Per me, oggi come oggi, Napoli e Milan sono le avversarie più accreditate insieme alla Roma. La squadra giallorossa continua la scalata, la progressione che è cominciata con Ranieri e che sta proseguendo adesso con Gasperini".
Per lei la Roma può ambire anche alla conquista dello Scudetto, in questa stagione?
"Diciamo che la Roma parte da una base della passata stagione, quest'anno cambia la guida tecnica prendendo un allenatore che ha dimostrato in questi anni di aver fatto cose eccelse - per questo, credo che la Roma possa essere una delle candidate. È chiaro che non è la candidata numero uno. Oggi le squadre più accreditate sono Napoli, Inter e Milan. Quest'ultima perché non ha nessun impegno infrasettimanale, il che è sicuramente un vantaggio enorme".
In conclusione, ritiene che sia stata giusta - per entrambe le parti - la cessione di Asllani in prestito al Torino?
"Io credo di sì perché Kristjan ha bisogno di giocare e di farlo con continuità, di essere al centro di un progetto tecnico. All'Inter era in funzione di completamento di un progetto tecnico, mentre ora può maturare nuove esperienze avendo cambiato ambiente, allenatore e persone con cui confrontarsi. Questo è un processo che lo aiuterà nella sua crescita".
Si ringrazia Gianni De Biasi per la sua disponibilità.






