I meriti di Chivu e quelli della squadra, l'Inter dalla ritrovata convinzione: il derby può essere la vera svolta
-8 alla ripresa, -8 giorni ad un derby che dopo diversi anni torna a sapere di Scudetto. Perché se è vero che, come piace affermare al presidente Marotta, siamo ancora in una fase interlocutoria della stagione, non ci sono dubbi sull’importanza della partita di domenica. Il Milan nei big match quest’anno non ha ancora sbagliato ma sta faticando oltre le aspettative contro le piccole, stando ai risultati invece l’Inter è esattamente l’opposto.
La sosta per le nazionali è il momento giusto per fermarsi a riflettere sul capolavoro di Cristian Chivu in questo avvio di stagione – e il giudizio non cambierebbe nemmeno con una delusione nel derby -: l'allenatore ci ha messo pochissimo a portare le sue idee e la squadra ha risposto alla grande. Il tecnico ama sottolineare i meriti dei suoi ragazzi, che l’hanno accettato fin da subito e che da giugno sono partiti con il piede giusto, ma c’è tanto di Chivu nel primo posto dell’Inter in campionato e in Champions League. Senza poi considerare quanto abbiamo visto nelle scorse settimane dal punto vista comunicativo: una lezione a tutta l'Italia calcistica.
La svolta dal punto di vista psicologico è sempre più evidente: la squadra nerazzurra è di nuovo convinta al 100% delle sue capacità, che è stato forse il vero punto di forza negli scorsi anni. Come ci è riuscita? Grazie ad un allenatore che con pochi – ma decisivi – accorgimenti ha dato una nuova identità all’Inter. I nerazzurri tengono il pallone come con Inzaghi ma sanno verticalizzare con molta più efficacia e vanno ad aggredire con una ferocia che in Italia in pochi possono reggere. Nessuno, a parte chi vuole il male dell'Inter, vuole far passare Chivu come un santone. Ma il suo lavoro è evidente in questo: la sua squadra scende sempre in campo per dominare.
Nei 3 scontri diretti di questa stagione ci è sempre riuscita, ma dalle sfide con Juventus, Napoli e Roma sono arrivati solo 3 punti. Il derby sarà pesante per la classifica ma può esserlo ancora di più dal punto di vista psicologico: con una vittoria, l’Inter scaccerebbe via anche gli ultimi fantasmi che restano dell’anno scorso – zero vittorie su tre stracittadine e tante delusioni nei big match – per lanciarsi ancora di più in campionato.
Per le valutazioni sul mercato, su cosa serva alla squadra per migliorare ancora, sul futuro di alcuni giocatori che possono realmente andare via, ci sarà tempo. Ciò che conta oggi è ritrovare tutti nella migliore condizione dalla pausa per le nazionali (per Dumfries non dovrebbe trattarsi di nulla di grave) e provare a battere il Milan dopo 5 appuntamenti a digiuno.






