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Mourinho il maestro di Chivu? Il paragone non regge, nemmeno la nazionalità li accomuna...TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:15Primo piano
di Sergio Testa
per Linterista.it

Mourinho il maestro di Chivu? Il paragone non regge, nemmeno la nazionalità li accomuna...

Inter-Como è il match del giorno ma in panchina se ne gioca un altro, ovvero il confronto tra Chivu e Fabregas. Se da una parte lo spagnolo ha avuto maestri come Conte, Guardiola etc, dai quali ha sicuramente preso molto, dall'altra c'è un Chivu che come guida avrebbe avuto Mourinho. Basta vedere una partita di Mourinho e una di Chivu per capire che in comune non hanno assolutamente nulla. Il rumeno ha preso totalmente le distanze da quello che da molti viene definito suo punto di riferimento.

Partiamo dalla differenza più eclatante, la comunicazione. Chivu è stato elogiato da chiunque in questi primi 3 mesi per la sua comunicazione. Riesce sempre a rispondere a modo a tutte le domande, non prendendosi mai i meriti di quanto fatto di buono e affibbiandoli ai suoi giocatori, le sue pedine in campo. Ecco, tutto il contrario era ed è Mourinho. Le colpe delle sconfitte non erano mai del portoghese, ma sempre dei giocatori in campo, coloro che se avessero seguito alla lettera le sue direttive sarebbero stati campioni d'Europa. Si attacca a qualsiasi cavillo possibile per togliersi di dosso qualsiasi colpa, tante volte anche affibbiando la sconfitta alle decisioni arbitrali. Multe su multe ricevute dai suoi club per dichiarazioni inopportune. Certo, in qualche occasione, come la finale di Europa League disputata con la Roma contro il Siviglia, tutti i torti non aveva ma non è sempre colpa del direttore di gara.

Altra differenza è la gestione della pressione in campo. Le proteste di Mourinho erano all'ordine di ogni partita, finendo in molti casi per guardare i restanti minuti della partita dagli spalti. Chivu è già tanto se accenna una minima protesta verso il quarto uomo, figuriamoci se si fa espellere. Questo non è un difetto del romeno, anzi, un pregio. Significa che comprende che se il match non sta andando per il verso giusto è forse per sue decisioni non del tutto corrette.

Finiamo per confrontare gli stili di gioco. L'inter di Chivu, come il precedente Parma, gioca a pallone. Certo, le partite no esistono, ma sono una rarità. Le squadre di Mourinho, al contrario, sono sempre state predisposte ad una sola fase, ovvero quella difensiva, lasciando a desiderare quella offensiva. Un gioco sporco quello del portoghese, il quale era incentrato principalmente verso il condizionamento dell'arbitro con le sue proteste, e di conseguenza anche con quelle dei suoi giocatori, piuttosto che su un bel gioco.

Aggiungiamo poi la nazionalità. Uno è rumeno, l'altro è portoghese. Cosa hanno in comune, nulla. Se proprio si vuole fare un paragone forse lo si può fare su ciò che i due allenatori riescono a far emergere dai giocatori. La Roma è andata vicina ad una coppa europea grazie alla garra fatta fuori uscire da Mourinho ai propri giocatori. Piano piano lo sta facendo anche Chivu, vedesi Diouf e Luis Henrique tra un po'.