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Cambiasso: "Mourinho allenatore preparatissimo, Milito è l'attaccante perfetto"
L'ex centrocampista dell'Inter Esteban Cambiasso ha raccontato ai microfoni di Sky Sport la sua esperienza in nerazzurro: "Non ce n'era allenatore in campo. Ognuno sapeva benissimo cosa doveva fare. Non dobbiamo dimenticare l'auto-motivazione. Avevamo superato dei gradini, alcuni più grandi alcuni più piccoli, ma tanti gradini per arrivare lì. E la consapevolezza della squadra era che eravamo pronti. Poi se hai un attaccante che si sveglia e segna due gol in finale...".
Quale è stato il segreto di quell'Inter?
"Prima volevo raccontarvi che Milito, quando giocava al Genoa, è venuto tante volte a vedere le nostre partite in Champions proprio per l'amicizia che aveva con noi. Tornando alla domanda, non c'è una sola forza perchè con una sola forza non arrivi da nessuna parte. Una squadra deve avere una capacità camaleontica di cambiare pelle e mettersi il vestito che serve. Ci sono momenti in cui questa squadra verrà ricordata come una squadra che difendeva bene ma è stata capace anche di vincere con più di un gol di scarto contro grandi squadre come col Barcellona e come nel derby di andata. Era una squadra che sapeva difendere e sapeva attaccare. Sapeva difendere anche grazie anche agli attaccanti come Eto'o, Sneijder oltre a Diego".
Lei è stato più un papà che presidente?
"Penso che per togliersi un po' di merito il presidente ha detto che è stato un miracolo ma è stato frutto di un lavoro fatto. Inseguire un sogno con passione ti porta vicino a raggiungerlo o, come a Madrid, ad arrivarci. Lui ha sempre cercato di migliorare squadra, società e ognuno di noi. La felicità di averlo reso felice ce la porteremo nel cuore".
Se dovessi scegliere un insegnamento di Mourinho da trasmettere quale sarebbe?
"Uno è difficile. Io sottolineerei il modo di allenarsi. Con Mourinho avevamo adottato un modo di allenarci con il pallone e con un'intensità enorme. José si dice che sia un grande comunicatore ma c'è molto di più: un allenatore preparato su tanti livelli".
Tre qualità che deve avere l'attaccante perfetto?
"Intelligenza, generosità e saper far gol: questo può essere l'attaccante perfetto. Vi chiedo di pensare se Milito ha queste qualità".
Quale è stato il segreto di quell'Inter?
"Prima volevo raccontarvi che Milito, quando giocava al Genoa, è venuto tante volte a vedere le nostre partite in Champions proprio per l'amicizia che aveva con noi. Tornando alla domanda, non c'è una sola forza perchè con una sola forza non arrivi da nessuna parte. Una squadra deve avere una capacità camaleontica di cambiare pelle e mettersi il vestito che serve. Ci sono momenti in cui questa squadra verrà ricordata come una squadra che difendeva bene ma è stata capace anche di vincere con più di un gol di scarto contro grandi squadre come col Barcellona e come nel derby di andata. Era una squadra che sapeva difendere e sapeva attaccare. Sapeva difendere anche grazie anche agli attaccanti come Eto'o, Sneijder oltre a Diego".
Lei è stato più un papà che presidente?
"Penso che per togliersi un po' di merito il presidente ha detto che è stato un miracolo ma è stato frutto di un lavoro fatto. Inseguire un sogno con passione ti porta vicino a raggiungerlo o, come a Madrid, ad arrivarci. Lui ha sempre cercato di migliorare squadra, società e ognuno di noi. La felicità di averlo reso felice ce la porteremo nel cuore".
Se dovessi scegliere un insegnamento di Mourinho da trasmettere quale sarebbe?
"Uno è difficile. Io sottolineerei il modo di allenarsi. Con Mourinho avevamo adottato un modo di allenarci con il pallone e con un'intensità enorme. José si dice che sia un grande comunicatore ma c'è molto di più: un allenatore preparato su tanti livelli".
Tre qualità che deve avere l'attaccante perfetto?
"Intelligenza, generosità e saper far gol: questo può essere l'attaccante perfetto. Vi chiedo di pensare se Milito ha queste qualità".
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