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José Mourinho e i mister che non hanno avuto tempo: colpa di un calcio troppo freneticoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 2 luglio 2020, 14:27Calcio estero
di Michele Pavese

José Mourinho e i mister che non hanno avuto tempo: colpa di un calcio troppo frenetico

"Quando hai davvero fiducia in un allenatore, non devi guardare alla prima o alla seconda stagione. Bisogna avere fiducia nel lavoro, bisogna lavorare uniti. Il Liverpool è un buon esempio per quelle persone che credono che nel calcio i risultati si conseguono in una settimana, un mese o un anno". Una riflessione corretta, quella di José Mourinho, che si è scagliato ancora una volta contro la frenesia del calcio moderno riferendosi alle vittorie conseguite dal Liverpool di Jurgen Klopp. Un calcio che non permette errori, in cui parlare di progetto è fuori luogo a meno che non arrivino subito le vittorie.

Eppure, è capitato che nemmeno la conquista un trofeo importante sia bastata ad alcuni allenatori per rimanere saldi al proprio posto: pensiamo per esempio a Carlo Ancelotti, artefice della vittoria della sospirata Decima del Real ma cacciato un anno dopo nonostante fosse arrivato in semifinale e secondo in campionato, a due soli punti dal Barcellona (94 contro 92).

L'importanza del tempo - Per fortuna, a Liverpool sono stati meno severi nei confronti di Jurgen Klopp. Più lungimiranti, resistendo alla tentazione di rivoluzionare tutto dopo la prima stagione, chiusa con l'ottavo posto in Premier e una finale di Europa League persa contro il Siviglia. Il quarto posto della seconda annata poteva essere considerato fallimentare, ma la dirigenza dei Reds ha insistito, scommettendo ancora sulla capacità del tecnico di Stoccarda di incidere su un gruppo che si andava via via rafforzando. Il resto è storia e un insegnamento, soprattutto per i club italiani: cambiare, spesso, non fa rima con raggiungere i traguardi. Il tempo è una risorsa preziosa.