José Mourinho e i mister che non hanno avuto tempo: colpa di un calcio troppo frenetico
Eppure, è capitato che nemmeno la conquista un trofeo importante sia bastata ad alcuni allenatori per rimanere saldi al proprio posto: pensiamo per esempio a Carlo Ancelotti, artefice della vittoria della sospirata Decima del Real ma cacciato un anno dopo nonostante fosse arrivato in semifinale e secondo in campionato, a due soli punti dal Barcellona (94 contro 92).
L'importanza del tempo - Per fortuna, a Liverpool sono stati meno severi nei confronti di Jurgen Klopp. Più lungimiranti, resistendo alla tentazione di rivoluzionare tutto dopo la prima stagione, chiusa con l'ottavo posto in Premier e una finale di Europa League persa contro il Siviglia. Il quarto posto della seconda annata poteva essere considerato fallimentare, ma la dirigenza dei Reds ha insistito, scommettendo ancora sulla capacità del tecnico di Stoccarda di incidere su un gruppo che si andava via via rafforzando. Il resto è storia e un insegnamento, soprattutto per i club italiani: cambiare, spesso, non fa rima con raggiungere i traguardi. Il tempo è una risorsa preziosa.