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Juve, ore decisive per il rinnovo di Dybala. Due milioni da colmare. Ma l’argentino vale certe cifre? Con il Milan è già decisiva per lo scudetto. Ibra non vuole rischiareTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 17 settembre 2021, 14:04Editoriale
di Enzo Bucchioni

Juve, ore decisive per il rinnovo di Dybala. Due milioni da colmare. Ma l’argentino vale certe cifre? Con il Milan è già decisiva per lo scudetto. Ibra non vuole rischiare

Sono ore decisive per il rinnovo del contratto di Paulo Dybala. E’ vero, lo diciamo da un po’. Ma questa volta sembra davvero che la lunga trattativa stia arrivando alla stretta finale. Contatti fra le parti ci sarebbero stati anche mercoledì e ieri, oggi ci dovrebbe essere l’incontro fra la dirigenza juventina al grande completo (Arrivabene, Nedved e Cherubini) e il procuratore Jorge Antun, per mettere le firme in calce all’accordo. La cautela è ovvia, ma ieri sera filtrava ottimismo. Del resto la Juventus ha da tempo deciso di affidare le chiavi della squadra bianconera all’attaccante argentino, ancora prima dell’addio di Ronaldo, e l’ovvia conclusione è blindarlo per quattro-cinque stagioni. Un atto burocratico, ma anche il segnale che dovrebbe rasserenare e rilanciare definitivamente il giocatore: ora non ci sono più ostacoli o ombre sul suo futuro a strisce.

L’accordo gira attorno a una quota fissa sui sette-otto milioni più una parte variabile legata a bonus facilmente ottenibili come gol e assist e un’altra per i trofei conquistati. Nella migliore delle ipotesi l’ingaggio dovrebbe arrivare attorno ai dieci milioni di euro, nella peggiore sui nove, comunque una cifra tale che lo farebbe diventare il più pagato della Juventus. Degli altri c’è il solo DeLigt che si avvicina agli otto.

Qualcuno obietterà, ma come, l’anno scorso Dybala chiedeva quindici milioni netti…Altri tempi. Quella cifra era anche una provocazione in risposta ai trenta milioni guadagnati da Ronaldo, ma soprattutto nel frattempo c’è stato il Covid che ha ridimensionato anche il mondo del calcio.

Il procuratore di Dybala comunque ha l’obiettivo di arrivare ai dodici con i bonus, sarà difficile, ma una soluzione la Juventus la vuole trovare. Per i bianconeri l’accordo dovrebbe essere quadriennale, allungandolo a cinque. Spalmandolo forse trovare la chiave sarà più facile.

Nel frattempo, infatti, è crollato anche il prezzo di mercato del giocatore che aveva raggiunto un picco di 110 milioni e adesso, dopo il Covid e un paio di stagioni non esaltanti, per Transfermarkt vale appena cinquanta milioni.

Ma avranno mica ragione loro? Non sarà un azzardo mettersi completamente in mano a questo giocatore che con un contratto di questo tipo significa un’operazione al lordo di più di cento milioni di euro?

Non ho risposte. Mi restano delle perplessità e le confesso. Se Dybala, che fra poco compirà ventotto anni, dal punto di vista tecnico non è discutibile, probabilmente con la fiducia e senza Ronaldo potrà tornare ai livelli di tre anni fa, decisivo come tre anni fa, i dubbi sono soltanto sulla personalità.

Ha Dybala il carisma per diventare il leader, il trascinatore di questa Juventus in campo e negli spogliatoi?


Se la società ha deciso avrà sicuramente meno dubbi di me sempre un po’ sorpreso dalle prestazioni altalenanti, a volte da una personalità che non mi sembra gigantesca. Dal suo nascondersi. E la Juventus avrebbe invece bisogno di un punto di riferimento vero per rilanciarsi più in fretta…

Vedremo, il contratto firmato e le chiavi della squadra che Allegri gli sta consegnando, potrebbero davvero trasformarlo in quel campione che per ora abbiamo visto a intermittenza.

Molto dipenderà anche da che squadra gli sarà costruita attorno. L’inizio in salita della stagione forse andava messo in conto, ma da Allegri mi aspettavo qualcosa di più dopo due anni di stop.

E’ la strada giusta ripartire da un 4-4-1-1 con concetti vecchi come la difesa bassa, il contropiede e il primo non prenderle che non sembra funzionare?

Ho dei dubbi, ma voglio fidarmi di Allegri. La collocazione di Dybala è tipica della seconda punta e anche del Dieci di una volta che andava in campo per trovarsi la posizione e per inventare. Vedremo come crescerà questa Juve che, al di là del risultato, non mi ha impressionato neppure in Champions contro una squadra che da noi faticherebbe in serie B. Continuo a pensare che Dybala dovrebbe essere il perno sottopunta di un 4-2-3-1 con due esterni come Chiesa da una parte, Cuadrado o Kulusevski o Bernardeschi dall’altra. E’ devastante nei passaggi filtranti, nei tiri dal limite, negli inserimenti in area. Forse girare per il campo gli fa perdere lucidità, ma aspettiamo.

Domenica sera con il Milan potrebbe già essere decisiva. E’ l’occasione per riprendere quota e recuperare subito punti, d’accordo, ma se perdi potrebbe essere la mazzata definitiva alle ambizioni scudetto.

La Juve certe occasioni difficilmente le spreca. Si capirà domenica se questo gruppo sta acquisendo il carattere del suo allenatore e calcisticamente ha voglia di giocare quel calcio di equilibrio e di sostanza, di concentrazione e determinazione, che ha portato undici trofei firmati Allegri. Il Milan gioca meglio, è più avanti, ma certe sfide vanno oltre il momento delle due squadre. Anzi, certe volte lo ribaltano e Pioli deve stare attento ai colpi di coda bianconeri. Allegri cercherà per prima cosa di non perdere. Sa che la squadra non sta benissimo, è in ricostruzione, non la metterà sulla sfida guardandosi negli occhi. Il Milan dovrà giocare come sa, con grande intensità, ma con una attenzione ancora maggiore. Se sbagli in genere la Juve ti punisce. Se non dovesse succedere vorrà dire che Allegri-bis potrebbe essere uno dei grandi ritorni che nel calcio raramente hanno funzionato. Le incognite e i dubbi sono tanti, compreso un organico assemblato non benissimo negli ultimi anni. E i troppi cambiamenti tattici che hanno mandato tutti in confusione, basta guardare DeLight.

Il Milan ha perso con Liverpool, ma ha dimostrato che a certi livelli ci può stare, dovrà aggiungere esperienza e sostanza. Ibra ci sarà? Pare di capire che il giocatore non voglia rischiare, ci proverà ma senza affanni, in fondo la stagione è appena cominciata e questo Milan ha tutto per arrivare fino in fondo. Quest’anno ha anche la panchina e molta esperienza (Giroud, Florenzi e non solo) in più.