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Lazio-Inter 3-1, le pagelle: Felipe Anderson e Barella una delizia. Ma Inzaghi stecca i cambiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 17 ottobre 2021, 06:08Serie A
di Marco Conterio

Lazio-Inter 3-1, le pagelle: Felipe Anderson e Barella una delizia. Ma Inzaghi stecca i cambi

Lazio-Inter 3-1 al 90'
Le pagelle della Lazio (di Andrea Piras)

Reina 6 - Dimostra ancora una volta di essere un portiere affidabile respingendo con la mano di richiamo una conclusione di Perisic deviata da un compagno di squadra. Spiazzato dal croato sul rigore che porta in vantaggio l’Inter.

Marusic 5,5 - Dimarco gode spesso di troppa libertà sulla fascia di competenza, concede il fondo al suo diretto avversario. Spinge in diverse occasioni ma non incidendo a dovere.

Luiz Felipe 6 - Ha il suo bel da fare nel cercare di arginare l’attaccante nerazzurro. Dopo un inizio difficile prende più sicurezza e disputa una partita senza sbavature.

Patric 6 - Alterna buone chiusure di testa all’interno dell’area a indecisioni come quando si fa saltare da Barella in area oppure quando rischia perdendo il pallone e abbattendo Gagliardini. Nel secondo tempo è più sicuro

Hysaj 5 - Non è al top della condizione, soffre spesso le incursioni di Darmian dalla sua parte. Ingenuo quando dopo un quarto d’ora si fa prendere il tempo da Barella commettendo il rigore che sblocca il punteggio (Dal 66’ Lazzari 6 - Entra subito con grande intensità facendosi vedere in avanti, prezioso anche in fase di copertura).

Milinkovic-Savic 6,5 - La Lazio ha bisogno delle sue giocate e dei suoi colpi e dopo una partita non proprio memorabile, chiude i conti con un terzo tempo eccellente su cross di Luis Alberto.

Lucas Leiva 6 - Non riesce ad arginare le offensive della formazione nerazzurra andando spesso in difficoltà nel primo tempo. Nella ripresa è più preciso (Dall’86’ Cataldi sv)

Basic 6 - E’ la mossa a sorpresa di Maurizio Sarri. Si fa vedere in più di un’occasione all’interno dell’area dell’Inter ma non è fortunato al momento della conclusione (Dal 67’ Luis Alberto 6,5 - Entra e ha tanta voglia di mettersi in mostra. Delizioso l’assist per il 3-1 di Milinkovic-Savic).

Pedro 6 - Si muove bene sull’esterno arrivando anche ad accentrarsi per sfruttare i suggerimenti dei terzini. Ci prova all’interno dell’area ma non riesce a dare forza alla sua conclusione, nel secondo tempo cala di intensità (Dal 75’ Zaccagni sv).

Immobile 6,5 - Dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare anche la nazionale, ritorna in grande stile siglando il gol del pareggio realizzando con grande freddezza un calcio di rigore.

Felipe Anderson 7 - Decisamente ispirato sulla corsia di destra. Svolge anche i compiti dei suoi compagni, recupera palla e accelera con la sua qualità saltando l’uomo e provando a creare pericoli alla difesa avversaria. Segna il 2-1 che fa esplodere di gioia l’Olimpico (Dall’87’ Akpa Akpro sv).

All. Maurizio Sarri 7 - Sorprende tutti schierando dal primo minuto Basic che però ha disputato una buona gara. La sua Lazio rischia qualcosa di troppo in difesa ma poi la capacità di reagire portando a casa tre punti importanti.


Le pagelle dell'Inter (di Marco Conterio)

Handanovic 5.5 Gioca tutta la gara mettendo i guantoni nel modo giusto. Sul 2-1 della Lazio, però, la respinta è corta, morbida, precisa sui piedi di Felipe Anderson.

Skriniar 6 La gara di tutta la difesa: 80' di anticipi e chiusure, spalle e fisico. Gioca una gara da bodyguard su chiunque provi a forzare l'ingresso dell'area difesa da Handanovic. Poi è nel bel mezzo dei due gol subiti.

De Vrij 5.5 L'ex fischiato della partita, gioca di fino e di geometrie, andando in anticipo su Immobile e tenendolo bene a bada. Nel finale naufraga come tutta la difesa.

Bastoni 6 Provoca il rigore ma quando salti a occhi chiusi contro l'attaccante, un tocco del genere arriva per involontarie e ineluttabili leggi fisiche. Difende d'esperienza per il resto, con calma da professionista. (dal 68' Dumfries 5.5 Un assist sbagliato e tanto nervosismo in campo, compresa la rabbia per il 2-1 della Lazio. Rischia il rosso e sarebbe stato meritato il secondo giallo)

Darmian 6 La capocciata che propizia il rigore conquistato è un colpo di disperata forza e intuizione. Pedro lo fa spesso rinculare, a volte è impreciso in fase di riproposizione e allora preferisce l'ordine difensivo.

Gagliardini 6 In quelle mattonelle la Lazio trova sempre terreno per iniziare a far capolino nella metà campo nerazzurra. Non commette grandi sbavature ma i biancocelesti lo puntano come anello meno solido del reparto. (dal 68' Vecino 5.5 Inzaghi gli chiede di entrare e di riempire l'area. Non lo fa mai e da quando entra l'Inter perde molte geometrie in mezzo al campo)

Brozovic 6.5 La conferma che l'abito non fa il monaco. Bomba al collo e look scapestrato, ha il raziocinio e l'intelligenza tattica, e pure la freddezza, dei registi da Oscar.

Barella 7 Il campionario di uno dei migliori trenta giocatori al Mondo in questo momento s'arricchisce sempre di nuovi colpi. L'incursione di furbizia per il rigore ma pure il tocco sotto in area di messista fattura. Delizioso.

Dimarco 6.5 Esterno mancino in uno schema più di contenimento e ripartenza, un'altra partita che lo mette nella corsia dei candidati al Mondiale di Qatar. Suo il primo assolo che porta al gol del vantaggio.

Dzeko 6 I due della Lazio, non certamente tra le coppie deluxe d'Europa anche perché prive del leader Acerbi, lo ingabbiano: lui però gioca di sponda, di spalle, per i compagni. Generoso avversario giurato dell'Olimpico che lo fischia copiosamente (dal 76' Martinez sv)

Perisic 6.5 La disponibilità e la capacità di saper indossare abiti tattici continuamente diversi è sorprendente. Rigore di freddezza olimpica, non avesse i periodi di forma e concentrazione ondivaga, sarebbe ben più avanti nelle gerarchie dei sogni. (dal 68' Correa 5.5 Non inventa praticamente nulla dal momento dell'ingresso in campo)

Inzaghi 5.5 I cambi la decidono al contrario: le intuizioni Perisic, Dimarco e Darmian sono ben più che indovinate. Però i cambi fanno perdere all'Inter equilibrio e stabilità: senza Dzeko, manca un polmone che faccia respirare l'Inter e tra difesa e centrocampo mancano i riferimenti.