Inter, Dzeko o Lukaku col City? È una scelta filosofica. Col Torino ampio turnover

Alla fine, partirà titolare Edin Dzeko. Perché finora è sempre andata così e Simone Inzaghi ha sempre avuto ragione, considerato che di qui a 12 giorni l'Inter disputerà la finale di Champions League. Il partito in favore di Romelu Lukaku, però, cresce nei dubbi - forse questo è l'unico che si può definire tale - nella testa del tecnico nerazzurro.

Una scelta filosofica. Tenere palla o aggredire il City? Restare alti o provare a verticalizzare? Prestazioni alla mano, non ci sarebbe storia: a livello individuale, Big Rom ha fatto meglio del bosniaco. Che però garantisce un certo tipo di approccio alla manovra, le dà più respiro. Sono due messaggi diversi: con Dzeko, l'Inter è quella che è sempre stata in questa cavalcata. Con Lukaku, cambia e provare a fare male all'avversario nell'ultimo modo che può. C'è anche il tempo, che a Istanbul correrà veloce: a partita in corso, Romelu ha un impatto che Edin non può avere. Altra chiave di lettura.

Col Torino? Da qui al City, nel mezzo c'è l'ultima di campionato coi granata di Juric. Squadra tosta, che giustamente non mollerà il colpo in omaggio alla finale, e che per la verità non è il miglior allenamento in vista dei titani di Manchester, troppo diversi a livello tattico anche prima che tecnico dai piemontesi. Così, c'è da attendersi un turnover ampio, anche qualcosa in più. Magari dei test per chi rientra - Mkhitaryan e Skriniar a gara in corso - con un imperativo categorico: non rischiare nulla.