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C'è due senza tre? Dalla Juve all'Inter, Marotta insegue la Champions. Sempre da underdog
A Berlino non ci credeva praticamente nessuno e ci è andato vicino. A Cardiff ci si attendeva uno scontro ad armi pari ed è stato un tracollo. Messa così, a Beppe Marotta potrebbe venire da sorridere pensando alla prossima finale di Istanbul. La terza in Champions League per l'amministratore delegato dell'Inter, che contro il Manchester City sogna così di coronare una carriera.
Non c'è due senza tre? Dovrà combattere contro cabala e statistica per vincere. Anche se nel conto si potrebbe aggiungere la finale di Europa League persa contro il Siviglia, l'occasione dell'acuto europeo che è l'unica assenza nel curriculum del miglior dirigente sportivo d'Italia per acclamazione. Dottor Galliani permettendo, ça va sans dire, ma anche Adriano il Grande sarà a Istanbul, terra di sogni e di cocenti delusioni. Per tifare Inter, assicura lui.
È anche la finale di Marotta. E di Ausilio, e di Baccin. Il frontman del percorso europeo dell'Inter è Simone Inzaghi. A livello mediatico e non solo, nel bene e nel male, l'allenatore piacentino ha rubato la scena. Steven Zhang è il presidente che sogna di issarsi alle spalle dei soli Moratti nella storia dell'Inter. Ma la campagna è anche quella della dirigenza: ha costruito partendo da grandi cessioni, ha lavorato su prestiti e parametri zero. Dopo il clamoroso addio di Conte, in pochi ci avrebbero scommesso davvero, su quest'Inter. E invece è a tanto così da regalare a Marotta la consacrazione pure a livello internazionale. Certo, di fronte si stagliano i giganti del City. Ma questa è tutta un'altra storia, da giocarsi sul campo.
Non c'è due senza tre? Dovrà combattere contro cabala e statistica per vincere. Anche se nel conto si potrebbe aggiungere la finale di Europa League persa contro il Siviglia, l'occasione dell'acuto europeo che è l'unica assenza nel curriculum del miglior dirigente sportivo d'Italia per acclamazione. Dottor Galliani permettendo, ça va sans dire, ma anche Adriano il Grande sarà a Istanbul, terra di sogni e di cocenti delusioni. Per tifare Inter, assicura lui.
È anche la finale di Marotta. E di Ausilio, e di Baccin. Il frontman del percorso europeo dell'Inter è Simone Inzaghi. A livello mediatico e non solo, nel bene e nel male, l'allenatore piacentino ha rubato la scena. Steven Zhang è il presidente che sogna di issarsi alle spalle dei soli Moratti nella storia dell'Inter. Ma la campagna è anche quella della dirigenza: ha costruito partendo da grandi cessioni, ha lavorato su prestiti e parametri zero. Dopo il clamoroso addio di Conte, in pochi ci avrebbero scommesso davvero, su quest'Inter. E invece è a tanto così da regalare a Marotta la consacrazione pure a livello internazionale. Certo, di fronte si stagliano i giganti del City. Ma questa è tutta un'altra storia, da giocarsi sul campo.
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