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La Spagna è l'Italia che Spalletti vorrebbe. La differenza è ancora abissale
Non tragga in inganno l'1-0 finale, il fatto che la gara - in fin dei conti - sia stata decisa soltanto da un autogol di Riccardo Calafiori. Spagna-Italia ci ha consegnato il reale valore della nostra Nazionale e le sensazioni otto mesi dopo sono molto simili a quelle provate lo scorso ottobre dopo la sconfitta a Wembley contro l'Inghilterra. L'Italia di Luciano Spalletti è squadra che non vuol rinunciare al gioco, che vuole sempre e comunque giocarsela con le sue armi. Ma ora come allora, appena di fronte ci ritroviamo una squadra a cinque stelle - una delle favorite - a emergere sono tutti i limiti di una squadra che non è di quel livello lì. Che perde lucidità e precisione quando sale l'intensità e la qualità degli avversari.
La Spagna vista stasera è probabilmente l'Italia che Luciano Spalletti vorrebbe. Un parallelo a cui, in conferenza stampa, il commissario tecnico non s'è sottratto rispondendo così: "La Spagna la vorrebbero copiare tutti per modo di giocare, è da più tempo che fa un calcio fatto bene. Io devo riuscire a far capire l'importanza di fare la partita ad armi pari, perché tanto se ti metti lì alla lunga la perdi e poi devi ribaltare il concetto di squadra. Devi fare una squadra di corsa che non palleggia ma questo non è un calcio che mi piace fare, mi rimane difficile anche insegnarlo, per fare quello sono la persona meno adatta. Dobbiamo rigiocare la palla come fatto nelle ultime due partite e tentare di prenderlo noi il pallino in mano. E' l'unico modo. Stasera eravamo lunghi come squadra, eravamo poco reattivi e poco capaci di fare scelte anticipate. Sotto questo aspetto mi aspettavo il tentativo di fare qualcosa di più, ma io credo che le gambe abbiano condizionato molto questa partita e quella è la cosa da mettere apposto, tutto il resto è conseguenza".
CLICCA QUI per la conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti.
La Spagna vista stasera è probabilmente l'Italia che Luciano Spalletti vorrebbe. Un parallelo a cui, in conferenza stampa, il commissario tecnico non s'è sottratto rispondendo così: "La Spagna la vorrebbero copiare tutti per modo di giocare, è da più tempo che fa un calcio fatto bene. Io devo riuscire a far capire l'importanza di fare la partita ad armi pari, perché tanto se ti metti lì alla lunga la perdi e poi devi ribaltare il concetto di squadra. Devi fare una squadra di corsa che non palleggia ma questo non è un calcio che mi piace fare, mi rimane difficile anche insegnarlo, per fare quello sono la persona meno adatta. Dobbiamo rigiocare la palla come fatto nelle ultime due partite e tentare di prenderlo noi il pallino in mano. E' l'unico modo. Stasera eravamo lunghi come squadra, eravamo poco reattivi e poco capaci di fare scelte anticipate. Sotto questo aspetto mi aspettavo il tentativo di fare qualcosa di più, ma io credo che le gambe abbiano condizionato molto questa partita e quella è la cosa da mettere apposto, tutto il resto è conseguenza".
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