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Inter–Lookman: stallo totale. Ecco perché è diventata (anche) una questione di principioTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
ieri alle 16:00Editoriale
di Luca Marchetti

Inter–Lookman: stallo totale. Ecco perché è diventata (anche) una questione di principio

Ademola Lookman è la prima scelta dell’Inter. Ormai questo è noto e arcinoto. Conferme subito, anche dai diretti interessati. Telefonate, offerte, tentativi di mediazione. Per quello che può dare all’attacco di Chivu, oggi rappresenta il meglio che può essere disponibile sul mercato: dribbling, strappi, gol e un ottimo bagaglio internazionale. Per questo, l’Inter ha deciso di muoversi in maniera molto rapida: ha trovato un’intesa con il giocatore (ingaggio da circa 4 milioni a stagione), ha verificato la sua volontà e si è presentata con un’offerta ufficiale da 40 milioni di euro. Ma tutta la vicenda, praticamente, si è fermata lì. Inchiodata, ferma. Senza ulteriori sviluppi. Come mai? Da viale della Liberazione non filtrano dubbi: quella proposta è da considerarsi definitiva. Nessun rilancio, nessun margine. L’Inter ritiene che 40 milioni siano una cifra congrua, coerente con il valore del giocatore e sostenibile nel proprio attuale impianto economico. Non solo. Si fa riferimento - soprattutto - a una promessa che sarebbe stata fatta al giocatore. Su cui però l’Atalanta non è d’accordo. E infatti l’Atalanta non accetta. E – cosa ancora più importante – non ha mai dato segnali di poterlo fare. Neanche in via informale. È vero, gli agenti del giocatore sono convinti che la sia stata chiara: se arriva un’offerta da 40 milioni, Lookman può partire. Ma la realtà dei fatti, secondo il club, è diversa. Dall’Atalanta fanno sapere che quel prezzo non è mai stato condiviso ufficialmente come soglia di liberazione. E che il valore attuale dell’attaccante è superiore. Per cederlo servono più di 50 milioni di euro più bonus. Una cifra importante, che riflette non solo il rendimento del nigeriano, ma anche il momento storico del club. L’Atalanta, infatti, è un club che vende, senza dubbio. Ma vende alle proprie condizioni. E in più, già in questa sessione di mercato, ha già incassato. La cessione di Retegui ha portato in cassa quasi 70 milioni, a cui vanno aggiunti i 20 di Ruggeri all’Atletico Madrid. Vende, non svende e ha già incassato. L’Inter ha già detto che non vuole andare avanti fino ad agosto inoltrato come era successo con Koopmeiners che alla fine fu venduto si ma alle condizioni nerazzurre. Bisognava arrivare a sessanta milioni e a sessanta milioni si è arrivati dopo delle settimane di grande tensione con certificati medici e dichiarazioni (alle volte) esplosive. È una linea strategica, non solo commerciale. Serve a tutelare il valore del club, ma anche a tenere saldo il controllo sullo spogliatoio: vendere Lookman oggi (alla cifra stabilita dal suo entourage) significherebbe esporsi al rischio di richieste al ribasso da parte di altri giocatori chiave. E l’Atalanta non può permetterselo. Non a caso, i bergamaschi si sono mossi anche in un’altra direzione: hanno proposto a Lookman un nuovo contratto, con lo stesso ingaggio che l’Inter gli garantirebbe. Quattro milioni di euro l’anno, per blindarlo e rilanciare il progetto tecnico intorno a lui. Perché a Zingonia non c’è solo l’idea di incassare, ma anche quella di competere. E di farlo con chi ha fatto la differenza in campo, non solo in bilancio. Ma Lookman ha detto no e vuole l’Inter. E allora come se ne esce? Sembra la classica situazione di stallo. Tanto più che la volontà del giocatore resta un fattore. Lookman ha due anni di contratto, ma è fortemente attratto dall’idea di cambiare squadra. L’Inter su questo ha costruito tutta la propria manovra, consapevole che il gradimento del calciatore – unito alla famosa “promessa” dell’estate scorsa – potesse rappresentare l’arma decisiva per sbloccare la trattativa. Ma la realtà è che senza l’ok dell’Atalanta, tutto si blocca. E al momento, quell’ok non arriva. E rischia seriamente (a queste cifre) di non arrivare mai. E allora? L’Inter non ha alternative? In realtà sì. La pista Lookman resta la migliore, la più calda, la più giusta per caratteristiche. Ma non è l’unica. Forse è l’unica in questo momento, nel senso che l’Inter ha dato assoluta priorità a questa possibilità. Ma è normale che Ausilio e Baccin abbiano già cominciato a guardarsi attorno, perché un profilo con quelle caratteristiche serve comunque. E se non sarà Lookman, sarà qualcun altro, perché a oggi la sensazione è che – al netto della volontà di tutte le parti – la forbice tra domanda e offerta resti troppo ampia per essere chiusa. L’Inter ha fatto la sua mossa. L’Atalanta la sua. Ora tocca al tempo, e forse alle pressioni laterali, provare a riavvicinarle. Ma per il momento tutti e tre si guardano negli occhi senza muovere un muscolo. Pronti a sparare, ma senza mettere mano alla pistola. E’ vero: c’è stato il tentativo di chiedere Pio Esposito all’Inter, giusto per gettare il sasso nello stagno, per provare a smuovere le acque, per lanciare un messaggio. Ma da una settimana a questa parte nessuno si è mosso, nessuno ha fatto un passo in più, almeno ufficilamente. E nessuno si vuole muovere. Sotto sotto ci sono tentativi di avvicinamento, finora tutti andati a vuoto. Basterà soltanto attendere.