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Tensione Lautaro-Calhanoglu, Leggo in prima pagina: "C'eravamo tanto amati"TUTTO mercato WEB
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ieri alle 07:33Rassegna stampa
di Paolo Lora Lamia

Tensione Lautaro-Calhanoglu, Leggo in prima pagina: "C'eravamo tanto amati"

"C'eravamo tanto amati". Titola così oggi in prima pagina Leggo, con riferimento ovviamente alle ultime vicende che hanno riguardato l'Inter nelle ore successive alla sconfitta contro il Fluminense e alla conseguente eliminazione dei nerazzurri agli ottavi di finale del Mondiale per Club.

Dopo la partita, il capitano interista ha dichiarato: "Sicuramente fa male, era un ultimo obiettivo con le poche forze che avevamo. Abbiamo lasciato tutto, io per primo: mi dispiace per il gruppo, non volevamo perdere. Qua bisogna voler stare, stiamo lottando per obiettivi: chi non vuole stare, deve andare via. Ho visto tante cose che non mi sono piaciute: come capitano, io voglio lottare per obiettivi e siamo una squadra importante. Abbiamo vinto e voglio continuare così: chi vuole restare, può restare mentre chi non vuole restare, arrivederci".


La risposta del turco, con un post sui social: "Rispetto ogni opinione, anche quella di un compagno, anche quella del presidente. Ma il rispetto non può essere a senso unico. L'ho sempre dimostrato, dentro e fuori dal campo. E credo che nel calcio, come nella vita, la vera forza stia proprio nel sapersi rispettare, soprattutto nei momenti più delicati. Non ho mai tradito questa maglia. Non ho mai detto di non essere felice all'Inter. In passato ho ricevuto offerte, anche molto importanti, ma ho scelto di restare. Perché so cosa rappresenta per me questa maglia. E pensavo che le mie scelte parlassero da sole. Ho avuto l'onore di essere il capitano della mia Nazionale. E lì ho imparato che il vero leader è quello che resta accanto ai suoi compagni, non quello che cerca un colpevole quando è più facile farlo. Amo questo sport. Amo questo club. E amo questi colori, per cui ogni giorno ho dato tutto. Il futuro? Lo vedremo. Ma la storia ricorderà sempre chi è rimasto in piedi. Non chi ha alzato di più la voce".