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Chivu: "Questa squadra aveva bisogno di essere compresa e difesa. Lautaro è un esempio"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 09:04Serie A
di Giacomo Iacobellis

Chivu: "Questa squadra aveva bisogno di essere compresa e difesa. Lautaro è un esempio"

Mister Cristian Chivu ieri sera ha analizzato anche in conferenza stampa la vittoria netta della sua Inter a Bruxelles. Queste le sue principali dichiarazioni riportate da FcInterNews: "Prendo quanto di buono fatto oggi, non bisogna mai pensare al passato ma conta l'ultima partita. Mi tengo quanto di importante fatto oggi, per la prestazione e la vittoria. Sono contento di essere a 9 punti, di non aver subito gol, contento per questo gruppo che sta lavorando sodo, tanto. Tutti si sono messi a disposizione e, anche facendo qualche cambio rispetto a Roma, hanno risposto tutti bene". Se è servito essere duro con questa squadra: "Questa squadra doveva essere compresa, difesa: non si può dimenticare il percorso dell'anno scorso. Fino ad aprile era una squadra stratosferica, giudicata poi perché non ha raggiunto gli obiettivi. Avevano bisogno di essere compresi, difesi, aiutati e allenati. E a volte anche di essere duri, perché le cose bisogna dirle in faccia, accettare la verità e lasciarsi alle spalle le delusioni, andando avanti con convinzione, voglia e soprattutto con passione. Non ho fatto più di tanto: ho ascoltato, dato qualche consiglio, abbracciato un po’ di più, perché quando le persone hanno bisogno di aiuto bisogna capirle, far loro una carezza, accettare il fatto che quando ci sono problemi bisogna entrare nel cuore e nella testa per tirare fuori il meglio di loro. Quando si cade bisogna alzarsi e andare avanti con convinzione: un lavoro fatto non solo da me ma da uno staff e da una società vicina a tutti, che ha dato supporto a tutti. La strada è ancora lunga: non bisogna cascare o illuderci per un momento buono, perché il calcio è talmente bastardo che arriveranno anche momenti difficili, ma sapremo reagire". Sull’entusiasmo portato dai nuovi, come Bonny ed Esposito: "Io non mi dimentico neanche Susic, Luis Henrique, né dei più esperti, che hanno più anni alle spalle in questa squadra. È un bel mix di uomini che cercano tutti i giorni di migliorarsi e dare il massimo, mettendosi a disposizione del gruppo, e sono contento per questo". Sulla vittoria di Bruxelles: "Non ho mai pensato che fosse una partita facile. La Champions è una competizione speciale e giocavamo in uno stadio speciale. Dopo 15 minuti ho pensato che eravamo fortunati ad aver resistito a questa intensità dell’Union. Abbiamo letto il momento e abbiamo cominciato a costruire. Sono contento di aver vinto, ma non abbiamo mai pensato potesse essere facile". Sulle aspettative altissime nei confronti di Esposito: "Bisogna abbassare le aspettative di tutti. Io non guardo i gol, gli assist, i numeri, ma il lavoro che fanno tutti i giorni e quello di chi sta intorno e dà ai ragazzi una mano per metterli a loro agio. Sono contento di avere a disposizione due giovani affamati, di personalità forte, di qualità e che hanno margini di miglioramento". Sul segnale più bello arrivato contro il St. Gilloise: "Che non abbiamo subito gol: per me è fondamentale, perché dà fiducia e convinzione in quello che vogliamo essere come squadra in fase difensiva. Un allenatore può avere un’idea, ma senza la convinzione dei giocatori è impossibile portarla avanti. Quando cerco di convincerli che si può difendere anche più alti, non subire gol crea fiducia". Su Lautaro Martínez esemplare: "Come detto con la Roma, il capitano guida con l’esempio i compagni, ha il giusto comportamento, si porta dietro esperienza. E non è solo lui, ma anche gli altri che si mettono a disposizione del gruppo, hanno voglia di lavorare e accettano anche qualcosa di nuovo. A me fa piacere, perché il lavoro di un allenatore e di uno staff senza la disponibilità del gruppo è impossibile da portare avanti. Ho a che fare con un gruppo che ha accettato tutto: anche i leader si sono messi a lavorare a testa bassa, rimboccandosi le maniche". Sul tracollo del Napoli: "Nella mia breve carriera da allenatore, ma anche in quella da calciatore, ho imparato che quando si ottiene una vittoria è giusto fermarsi e godersi quanto fatto di buono. Sono felice dei miei ragazzi, di non aver subito gol, che torniamo a casa con i tre punti e da domani penseremo alla prossima".