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Inter, Chivu parla chiaro: "Mi prendo tutte le colpe, qualcuno ha sottovalutato la gara"TUTTO mercato WEB
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ieri alle 23:51Serie A
di Marco Pieracci

Inter, Chivu parla chiaro: "Mi prendo tutte le colpe, qualcuno ha sottovalutato la gara"

Cristian Chivu, tecnico dell'Inter, commenta ai microfoni di Prime Video la quarta vittoria consecutiva in di Champions League ottenuta nella sfida contro il Kairat Almaty. Non ci sono partite facili in Champions. Come l'ha vista, avete sottovalutato l'avversario? "Il responsabile sono io, mi prendo tutte le colpe, non sono riuscito a motivare l'importanza della gara, magari qualcuno l'ha sottovalutata. Anche se non credo più di tanto, da giocatore ho sperimentato questo tipo di partite, giocare ogni 3 giorni nonostante qualche cambio è sempre difficile. L'avversario sulla carta, e ripeto solo sulla carta, sembra inferiore. Mi prendo la responsabilità, perché serviva tanto in più per fare una prestazione che ci avrebbe permesso". Comunque l'Inter impara da questa gara? "Per me è una lezione. Dovrei fare meglio da allenatore per trasmettere la voglia di essere dominanti e avere l'atteggiamento giusto". (Prende parola l'ex compagno di squadra di Chivu all'Inter, Maicon)Ti è venuta in mente quella partita dell'Inter con il Rubin Kazan nella quale eravate andati sotto subito? "Stavo pensando proprio a quella. A vedere quello che mi è accaduto in campo, non siamo riusciti a sbloccarla prima, a chiuderla, loro ci hanno messi in difficoltà. Spesso era una costruzione a 3 dove tornavamo dal portiere senza dargli mai un appoggio. Facevamo fatica a fare quello che abbiamo preparato. Io metto la faccia, ma i ragazzi sono intelligenti". Lautaro le ha chiesto di giocare anche oggi? "Un giocatore non credo si permetterà mai di chiedermi di giocare. Sono stato io ad avere questa idea di farlo giocare 45 minuti, perché so per un attaccante quanto sia importante uscire da questa problematica sua, che non è una problematica. Ha fatto gol e siamo tutti contenti, ma sono più contento di quella scivolata che ha fatto in chiusura". Non in molti parlano così, alleggerendo i propri giocatori. "Il calcio è anche felicità, un gioco. Non bisogna vedere i fantasmi. Lui come tanti altri è importante, ma deve giocare con il sorriso. Ha solo l'obbligo di dare il massimo".