Inter faticoso 2-1 al Kairat, 4 su 4 in Champions. Chivu: "Sottovalutata per colpa mia"
Con più fatica del previsto, ma l'Inter fa il suo dovere contro il Kairat Almaty portando a casa la quarta vittoria consecutiva in Champions League. I kazaki fanno sudare i nerazzurri, che fanno il minimo sindacale in una gara che ha fatto vedere qualche fantasma per una possibile beffa. Decisivi Lautaro Martinez, ritrovato al gol, e Carlos Augusto.
Tre chance sciupate, poi la sblocca Lautaro
Chivu fa turnover: De Vrij, Carlos Augusto, Frattesi, Zielinski e Pio Esposito dal primo minuto. L'Inter controlla, ma spreca tre chance. Al 10' Anarbekov risponde alla gran botta di Dimarco, poi la ribattuta di Lautaro viene salvata sulla linea da Sorokin. Lautaro sorpreso su un pallone lisciato dalla difesa, Esposito a posa quasi sguarnita centra il compagno. Ancora Lautaro, su assist di Zielinski, non centra la porta da ottima posizione. Edmilson stuzzica Sommer, poi Satpayev colpisce la parte superiore della traversa su un tiro deviato da Bisseck. Al 45' Lautaro Martinez raccoglie un pallone vagante in area dopo un tentativo di testa di Esposito: il primo tiro viene murato, ma l'argentino la mette in rete sulla ribattuta.
Arad pareggia per il Kairat
Nella ripresa Chivu risparmia Lautaro, sostituendolo con Bonny. Pronti-via, gran botta di Esposito, si stende bene Anarbekov. Al 56' il Kairat pareggia i conti: sugli sviluppi di un corner, Arad svetta su un pallone vagante. Entra Bonny che inventa per Esposito, l'attaccante in scivolata si fa murare da Anarbekov. Poi il 2-1: Esposito lavora una palla per Carlos Augusto, che scarica una gran botta. Chivu ritrova anche Thuram, inserito al 61' per Esposito: il francese va vicino al bersaglio di testa.
Chivu fa autocritica: "Mi prendo tutte le colpe, qualcuno ha sottovalutato la gara"
Al termine della gara, il tecnico Cristian Chivu ha fatto autocritica ai microfoni di Prime Video: "Il responsabile sono io, mi prendo tutte le colpe, non sono riuscito a motivare l'importanza della gara, magari qualcuno l'ha sottovalutata. Anche se non credo più di tanto, da giocatore ho sperimentato questo tipo di partite, giocare ogni 3 giorni nonostante qualche cambio è sempre difficile. L'avversario sulla carta, e ripeto solo sulla carta, sembra inferiore. Mi prendo la responsabilità, perché serviva tanto in più per fare una prestazione che ci avrebbe permesso. Per me è una lezione. Dovrei fare meglio da allenatore per trasmettere la voglia di essere dominanti e avere l'atteggiamento giusto".
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