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tmw / inter / Serie A
ESCLUSIVA TMW - Ravanelli: "L'Inter è la squadra da battere, la Juve non può perdere"TUTTO mercato WEB
venerdì 24 novembre 2023, 18:00Serie A
di Ivan Cardia
esclusiva

Ravanelli: "L'Inter è la squadra da battere, la Juve non può perdere"

"È una delle partite importanti da giocare, belle, è sempre stato il derby d'Italia". Fabrizio Ravanelli, ovviamente col bianconero addosso, di Juventus-Inter ne ha giocate tante. Con un solo rammarico: "Onestamente è stata ed è l'unica squadra a cui non sono riuscito a fare gol - racconta a TuttoMercatoWeb - sotto un certo punto di vista è anche un ricordo amaro. E questo mi dispiace un po', però sono partite che è sempre bello giocare, quelle che ogni giocatore vorrebbe disputare. A livello personale l'Inter è stata un po' una mia bestia nera: stona, un po' dispiace, ma pazienza".

Arriviamo al presente: l’Inter è davvero favorita?
"Sì, perché credo che abbia veramente due squadre. Affrontare l'Inter in questo momento è affrontare una squadra molto molto forte con una mentalità vincente. L'hanno costruita tutti, dall'allenatore alla società. Ha tanti campioni, ha tante scelte, ha sostituti all'altezza della situazione in qualsiasi ruolo. Sono molto forti davanti, soprattuto a centrocampo, una difesa molto solida: oggi l'Inter è la squadra da battere in Serie A".

Quanto inciderà questa partita sulla vittoria dello scudetto?
"Secondo me non inciderà più di tanto, perché la stagione è ancora molto lunga, però per la costruzione di mentalità di squadra della Juve è fondamentale. L'Inter è una squadra matura sotto tutti i puti di vista, è riuscita ad avere una mentalità internazionale e si vedono i frutti in campionato. Quando è in difficoltà schiaccia il piede sull'acceleratore e l'avversario non riesce a tenere quel ritmo, fa 15-20 minuti in cui vince la partita. La Juventus le proprie vittorie le ha costruire con grandissimo sacrificio, a volte anche all'ultimo: ha ottenuto questo fantastico percorso tirando fuori tutta sé stessa, mentre l'Inter è riuscita a farlo in maniera più naturale se vogliamo. E credo che la gara di questo weekend, per questi motivi, sia più importante per la Juve che per l'Inter: la Juve non deve assolutamente perdere la partita, le starebbe bene anche il pareggio. Non è una mentalità da provinciale, ma allungare la striscia positiva sarebbe molto importante proprio per la costruzione di quell'identità di cui parlavo prima".

Lo scudetto, comunque, sarà una corsa a due? O si aspetta il ritorno di una fra Milan e Napoli?
"Io mi aspetto un ritorno sia del Milan che del Napoli. Non posso pensare a due squadre che abdicano al campionato così presto. Anche perché il Milan rischia di andare fuori dalla Champions e sarebbe un fallimento: uscire dalla corsa scudetto già a dicembre o gennaio sarebbe qualcosa di molto duro da gestire. Credo che entrambe lotteranno fino alla fine".


Arriviamo a un protagonista: Chiesa. Quello visto in nazionale fa impressione.
"Credo che serva solo pazienza, e penso che Chiesa sia un giocatore troppo importante per la Juve di oggi: è quello che può far fare il salto di qualità. È uno dei più forti all'interno del gruppo, insieme a Danilo, Rabiot, Szczesny: sono giocatori che incarnano lo spirito di questa squadra. Mi auguro che possa continuare questo suo percorso fantastico anche nella Juventus".

A proposito, le è piaciuta la Nazionale?
"Mi è piaciuto, ha provato a fare la partita e ci è riuscita per lunghi tratti, poi ci può sempre esser la beffa ma per fortuna non è accaduto. Siamo agli europei e di questo dobbiamo essere molto contenti".

Alla Lazio ha giocato con Inzaghi. Si aspettava che diventasse un allenatore di questo livello?
"Ha avuto sempre una passione viscerale per il calcio. Studiava tutto, conosceva tutti i giocatori. Poi, come in tutte le cose, serve un po' di fortuna: lui stava andando a Salerno, invece è partito dalla Lazio dopo che Bielsa ha rinunciato. Ci sono degli snodi nei percorsi della vita che ti aiutano a raggiungere i tuoi sogni: lui è stato bravo a immedesimarsi in quel ruolo lì, prima da capitano della Lazio e poi da allenatore con tanta voglia di emergere. Credo che i suoi successi siano tutti meritati".

Parliamo di tecnici: l'attaccante Ravanelli avrebbe voluto essere allenato da Allegri o da Inzaghi?
"Io sono sempre stato uno che ha sempre badato al sodo: sono due allenatori molto bravi, mi sarebbe piaciuto essere allenato da entrambi. Da juventino, però, non posso che dire Allegri. Non posso che pensare di farmi allenare da un allenatore che ha fatto la storia della Juventus. Spesso ci si dimentica che ha vinto cinque scudetti consecutivi, che ha raggiungo due finali di Champions. Credo che su Allegri si sia prevenuti nel fare certe critiche".