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Dal campo i primi segnali positivi, Vlahovic una grana in campo e fuoriTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:22Editoriale
di Vincenzo Marangio
per Bianconeranews.it

Dal campo i primi segnali positivi, Vlahovic una grana in campo e fuori

Questa nuova stagione deve cominciare senza alibi per nessuno. Sono tutti sotto esame ma, per una volta, ci voglio mettere prima i giocatori che spesso e volentieri vengono considerati vittime. Vittime di un allenatore che non li valorizza, di una società che non li coccola, di una tifoseria che non li capisce o di un adattamento non riuscito. Da questo punto di vista non voglio giustificare più nessuno, tanto meno i giocatori. Comincio da Vlahovic, schiavo della guida dei suoi procuratori, dell'ultimo contratto onerosissimo e della sua emotività. Si, è vero, nessuno lo ha costretto a firmare un contratto del genere, ma se vuoi che gli impegni economici siano rispettati anche se la storia con la Juventus è ai titoli di coda allora non basta la professionalità nell'allenarsi, ci mancherebbe anche che non rispettasse gli accordi di lavoro, ma in campo dovrebbe metterci il fuoco e invece anche contro il Dortmund è apparso lo stesso fantasma visto per gran parte della passata stagione. Mi domando: dove sta l'orgoglio dell'uomo e del calciatore? Ricordo Dybala, messo in vendita per arrivare a Lukaku, lui non voleva però lasciare la Juve e in un'amichevole contro la Triestina prima mostrò tutto il suo talento con giocate sontuose e un gol da sogno e poi mostrò con orgoglio la sua maglia. Eccolo l'orgoglio del campione che ti dice di voler restare contribuendo, però, con tutta la sua classe. Poi anche la storia con la Joya finì male per i tanti motivi che sappiamo ma fino all'ultimo ci mise in campo la qualità che quantomeno lo fece uscire dal mondo bianconero accompagnato dal rammarico di tanti. Se invece diventi un peso e in campo quel peso continui a giustificarlo rendi impossibile la cessione e deleteria per te e per il club la permanenza.

Storia diversa sta mostrando Andrea Cambiaso che sente sulla sua pelle la Juventus, che si impegna al massimo con qualsiasi allenatore dimostrando non solo la volontà di restare ma l'amore per una maglia da onorare fino all'ultima goccia di sudore, pronto a trasmettere questo senso di appartenenza a tutti gli altri. Discorso ancora diverso, invece, per Douglas Luiz, anche lui poteva giocarsi meglio le sue carte e invece lo smacco d'inizio ritiro ha messo il club nelle condizioni di doversi affrettare a cedere il giocatore ma non a facili condizioni, dovranno essere bravi gli agenti del brasiliano a trovare le soluzioni che accontentino tutti ma il tempo passa e tutto ciò blocca il mercato in entrata della Juventus. 

Non giustifico nessuno, neanche in società, ma, onestamente, al momento mi sembra che Comolli si stia muovendo meglio che può in una situazione molto complicata ereditata e quantomeno stia facendo capire a chi c'è, chi vuole andare via e chi vuole arrivare che la Juventus deve essere rispettata sempre. Da tutti e fino alla fine. Un primo passo importante a cui deve fare necessariamente seguito la svolta sul mercato per potenziare una squadra dalle basi ottime ma con molte carenze e casi da sistemare. Intanto dall'amichevole contro il Dortmund sono arrivati segnali incoraggianti: dalla difesa di nuovo mirabilmente governata dal ritrovato Bremer, alla vivacità e incisività di Cambiaso fino a spostarsi dell'altra fascia con un Joao Mario che mostra cose parecchio interessanti fino a Jonathan David appesantito dai carichi ma che ha subito mostrato quanto potrà tornare utile al nuovo attacco della Juve ancora da finire di ristrutturare. Vlahovic permettendo....