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La Juventus non ha paura di parlare di scudetto, ora i tifosi sì
Oggi alle 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
per Bianconeranews.it

La Juventus non ha paura di parlare di scudetto, ora i tifosi sì

Elkann si sbilancia dopo altri tesserati, ma i tifosi che invocavano una comunicazione più ardita rispetto al 4° posto, ora si lamenta lo stesso

Come si sono ribaltate le cose nel giro di pochi mesi. Lo scorso anno (esattamente come l’anno prima), soprattutto per questioni finanziarie, la Juventus aveva fissato come obiettivo il raggiungimento del 4° posto, necessario per avere l’incasso della Champions League dopo un anno di penalizzazione da parte dell’UEFA. È così che durante la gestione Thiago Motta è venuta fuori una comunicazione molto prudente, con lo stesso tecnico a sottolineare come la squadra “non dovesse avere l’ossessione di vincere”. E per di più, appena la Signora è rimasta definitivamente fuori dalla lotta scudetto, l’allenatore italo-brasiliano si è tolto un peso con quel “finalmente basta con questa storia dello scudetto”.

Era un nuovo anno zero ovviamente ed era altrettanto semplice immaginarsi delle difficoltà con un nuovo allenatore, 16 operazioni in entrata e 19 in uscita. Una rivoluzione senza mezzi termini, che però ha visto la Juve perdere tutti gli obiettivi uno dopo l’altro e quasi senza colpo ferire. Nessuno dei tesserati si è mai sbilanciato in chiave titolo o di vincita di qualche trofeo e questo ha letteralmente mandato ai matti i supporters. “La Juve deve sempre dichiarare di puntare a vincere”, era il refrain che si è ripetuto per un’intera stagione.

Quest’anno la comunicazione è cambiata totalmente e nessuno ha più paura di parlere di scudetto e vittorie. Si è sbilanciato il dt Modesto, ma anche Jonathan David nel giorno della sua presentazione, così come Bremer che ha inserito anche la Juventus nella lotta per il primo posto. A margine dell’amichevole in famiglia ha detto chiaramente che l’obiettivo stagionale è vincere (sempre) anche il proprietario John Elkann. Eppure nemmeno stavolta il popolo bianconero è d’accordo con la comunicazione. La rimostranza è: “Non siamo attrezzati, inutile dire che lottiamo per vincere”.

Eppure, nemmeno lo scorso anno la Juve era attrezzata, e così l’anno prima e quello prima ancora. Eppure si chiedeva una comunicazione diversa. Ora che quella comunicazione c’è, non va bene lo stesso. Oggi la rosa è sostanzialmente al livello di quella dell’anno scorso, con David al posto di Kolo Muani e Joao Mario che è stato scambiato con Alberto Costa. Per il resto sono partiti Weah e Mbangula, che comunque con Tudor non giocavano, e sono rientrati alcuni prestiti come Miretti, Rugani e Kostic. Il tecnico croato ha a disposizione quasi tre giocatori per ruolo, una rosa lunghissima che inevitabilmente dovrà fare i conti con le liste. Alcuni, in caso di mancata cessione, finiranno in tribuna per tutto l’anno senza poter essere utilizzati, altri faranno da rincalzi. La Juventus punterà tanto sul gruppo, quello che Motta e Giuntoli non erano riusciti a creare, anche se difficilmente basterà per vincere. Ma almeno le intenzioni sembrano quelle di provarci.