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Tudor, squadra, giocatori e tifosi. Un fronte unico per una sfida possibileTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Alessandro Santarelli
per Bianconeranews.it

Tudor, squadra, giocatori e tifosi. Un fronte unico per una sfida possibile

L’asticella si alza. Forse troppo presto ma la sfida contro la squadra di Milano e quella successiva con il Dortmund nella prima giornata della fase a campionato della Champions ci daranno qualche indizio in più sul volto della Juventus. Il campionato è iniziato bene, sei punti, un gioco che deve ancora svilupparsi ma con idee che sembrano interessanti e la consapevolezza che identità e riconoscibilità fanno parte di questo gruppo. Ci sarebbe voluto ancora una fase di rodaggio ma il calendario inizia a farsi più duro e gli uomini di Tudor dovranno rispondere presente. Inter, Verona, Atalanta, Milan,  con nel mezzo Dortmund e Villareal  prima dell’ennesima irritante sosta ci spiegheranno che Juventus abbiamo di fronte.

La squadra si è rinnovata nella mentalità, ha aggiunto qualità in attacco con gli arrivi di Zhegrova e Openda, ritrovando in difesa il giocatore più forte del campionato, quel Bremer che fa sembrare tutto più facile. Certo ci sono ancora delle lacune, come la mancanza di almeno due esterni, uno per fascia ma sulla sinistra occhio a Kostic, e di una mente a centrocampo capace di velocizzare l’azione e di verticalizzare con facilità. C’è la scommessa Koopmainers da valutare attentamente, ma nel complesso la rosa sembra decisamente più completa e più ricca in qualità rispetto a quella di un anno fa.

Le ambizioni si capiranno cammin facendo, passo dopo passo, porzione dopo porzione di campionato e la parola d’ordine deve restare quella di procedere a fari spenti. Guai ad alimentare facili entusiasmi ( che peraltro adesso sarebbero del tutto immotivati) ma ognuno deve metterci del suo per spingere la Juve verso il massimo possibile. Tudor dimostrando di non essere prigioniero di un solo modulo, ma di saper leggere le partite in corsa e di saper modificare il suo “ credo” a seconda delle situazioni, la squadra gettando in campo tutto quello che ha, a prescindere dall’avversario e dalle competizioni, i singoli giocatori guardando al Noi piuttosto che all’Io ( vi ricorda qualcosa vero? ) e il pubblico, componente sempre importante e troppe volte sottovalutata, restando compatto e unito anche davanti alle difficoltà e uscendo dalle logiche di simpatie e antipatie.

E’ una sfida che deve coinvolgere tutti, nessuno escluso. Mentre da altre parti, zona di Napoli contano i tifosi ( che tristezza e che fine ridicola) mentre in zona Milano i giocatori si autoproclamano più forti del mondo, dalle parti della Continassa si deve lavorare a testa bassa senza annunci ( quelli sono stati fatti un anno fa e abbiamo visto la fine) e con profonda umiltà. Come diceva qualcuno, se son rose….