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Voci sul futuro della panchina Juve? Ecco perché…TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
per Bianconeranews.it

Voci sul futuro della panchina Juve? Ecco perché…

Da Maresca a De Zerbi, passando per Deschamps ma non solo: i motivi del tam tam sull'allenatore presente e futuro della Juventus

In questi giorni, complice anche la sosta per le nazionali, si sono rincorse voci sul futuro della panchina della Juventus. È chiaro che quando i club sono fermi, impazzino le indiscrezioni di calciomercato e gli allenatori non possono di certo essere immuni a questo movimento. Per fortuna in Italia c’è una controtendenza rispetto al recente passato e nessun allenatore è stato cambiato alla seconda sosta. Ci sono, però, diversi protagonisti della panchina del massimo campionato in discussione e anche se è solo a 3 punti dalla vetta della Serie A, Igor Tudor è tra questi.

È chiaro che su certe valutazioni a pesare siano più di tutto i cinque pareggi consecutivi maturati tra campionato e Champions League. In molti ci vedono tante analogie con l’andazzo che prese la stagione dopo poche settimane sotto la guida tecnica di Thiago Motta. Anche se la situazione merita un approfondimento, visto che ci sono effettivamente delle similitudini, ma anche punti di distanza importanti. Tra questi l’unità di intenti all’interno dello spogliatoio: nonostante i bianconeri non vincano dal 13 settembre, quindi più di un mese, il gruppo sembra essere unito e crede fermamente in ciò che sta facendo.

E ci crede tantissimo anche Igor Tudor, che non perde occasione per ribadire di avere una squadra con un’identità di gioco ben precisa, visto che gioca sempre allo stesso modo da sei mesi, è in salute perché corre e spesso ha il controllo assoluto del possesso palla durante le partite. Peccato, però, che questa produzione non sia sufficiente per sopraffare l’avversario in termini di punteggio. Insomma, la squadra si è appiattita e fa una fatica incredibile a trovare un piano b. Per giunta, gli ultimi infortuni hanno complicato le cose e dopo della sosta, a meno di cambiare modulo, un’opzione che il tecnico croato non sembra voler prendere in considerazione, le scelte saranno ridotte e qualcuno dovrà essere adattato.

Non che diversi giocatori non siano già stati adattati, visto che la rosa è stata composta (davvero di comune accordo tra dirigenza e allenatore) con elementi che hanno caratteristiche lontane dal 3-4-2-1. Soprattutto per quel che riguarda le scelte lì davanti. Sarà che forse, sapendo già di avere davanti una stagione interlocutoria, Damien Comolli e i suoi uomini fidati abbiano scelto i giocatori a prescindere dal modello di gioco dell’attuale tecnico?

Inoltre, trapela una certa distanza di vedute sulla comunicazione, divenuta sempre più decisa e di rottura da parte dell’allenatore. Un altro indizio che lasciano presagire un divorzio al termine della stagione, ma non credo che convenga assolutamente alla Vecchia Signora un cambio di allenatore a campionato in corso. Anzi, dalle parti della Continassa probabilmente eviterebbero in qualunque modo scontri frontali con il tecnico, che nella sua storia di allenatore ha dimostrato di avere tanto fegato e non essere affatto legato ai soldi. O si lavora come dice lui, oppure si alza e se ne va. Insomma, né l’esonero, né le dimissioni rappresenterebbero un toccasana per questa Juve. Che deve assolutamente tenere botta, cercare di raggiungere l’obiettivo del 4° posto e poi eventualmente pianificare le mosse successive.