Finalmente Vlahovic: è tornato il numero 9 della Juventus

La notte dell'Arechi è stata anche la notte di un ritrovato Dusan Vlahovic che è tornato alla corte di Allegri come meglio non avrebbe potuto. Per il numero 9 della Juventus il bottino è da urlo: due gol e un contributo fondamentale per la rete del connazionale Kostic, visto che da una sua palla sporcata nasce il guizzo dell'esterno bianconero.

La sensazione è che Vlahovic sia tornato con una condizione fisica differente: più asciutto, più forte sulle gambe e più esplosivo negli scatti e negli affondi. Ma più che nel fisico, materia in cui di certo il 9 bianconero non ha mai difettato, il vero e proprio upgrade sembra essere arrivato nella mente, nella gestione delle emozioni e nelle relazioni coi compagni. Il Vlahovic pre-infortunio era parso come un calciatore il più delle volte stizzito e sofferente, con se stesso ma anche con i compagni. Del resto, quando un attaccante gioca pochi palloni e segna meno rispetto alle sue straordinarie potenzialità, è facile disunirsi e perdere la bussola. L'importante, in ogni caso, è ritrovarsi sempre.

Vlahovic non solo si è ritrovato, ma ha addirittura trasformato la Juventus, rendendola - finalmente - una squadra da trasferta. L'intesa con Di Maria sembra già molto buona, l'atteggiamento da leader lascia intendere che questo ragazzo non si veda con altri colori addosso al di fuori del bianco e del nero, almeno nell'immediato. 115 giorni dopo il suo ultimo gol, il serbo si è sbloccato, su rigore (specialità, ben 13 realizzati su 14 tentativi, il miglior realizzatore in attività nel nostro campionato) ma anche su azione. Il peggio sembra ormai alle spalle, il volto del ragazzo è - finalmente - di nuovo sereno. Da questo momento in poi sarà fondamentale rimanere concentrati, alimentare quel puro e sano fuoco che arde all'interno, perché le qualità fisiche e tecniche non sono mai state oggetto di discussione. Vlahovic è tornato, e con lui anche la Juventus.