Per i tifosi della Juventus, le vicende extra campo saranno acqua passata?

Sconfortati, delusi, abbandonati. Questo, in sintesi, il sentimento di molti tifosi bianconeri dopo la gara con il Milan e le parole del CFO Calvo relative al caso plusvalenze.

Se Juventus-Milan ha avuto un’aria “amichevole”, che il ritmo gara ed il risultato negativo della Juve hanno confermato, le parole nel pre partita di Calvo hanno spento molti stati d’animo nei supporters bianconeri, facendo passare in secondo piano la gara giocata di lì a pochi minuti.

Parole inaccettabili per molti, non all’altezza dei tifosi che amano il club. In effetti, ad una prima valutazione, anche io sono stato di questo avviso essendo fermamente convinto che il club debba essere difeso a spada tratta da dirigenza e proprietà (LEGGI QUI) in tutte le sedi.

In realtà, analizzando le parole pronunciate e con le indiscrezioni che si sono succedute relative al patteggiamento della Juve per il secondo filone, queste parole assumono ovviamente un altro significato.

La Juventus, oltre al caso plusvalenze per il quale ha subito l’ingiusta penalizzazione di 10 punti, avrebbe dovuto affrontare un altro processo relativo alla cosiddetta manovra stipendi, rapporti con gli agenti e partnership con altri club. Detto che sia FIGC che la società volevano provare a chiudere tutto in questa stagione, il processo anticipato a domani, sarà, con tutta probabilità, il punto finale di tutta questa vicenda a dir poco surreale.

Essere "morbidi" e accettare anche mediaticamente la penalizzazione per le plusvalenze - ecco il significato delle parole di Calvo - avere probabilmente qualche altro punto in meno per essere fuori dalle coppe, avere un’ammenda da stabilire ma con la certezza di ripartire subito senza portare avanti i processi anche nella prossima stagione.

Detto che capiremo tra poche ore come si chiuderà il tutto, onestamente faticherò molto ad accettare questo scenario che dal mio punto di vista è inaccettabile. Come detto da tempo, la sentenza e questo successivo venirsi incontro è frutto della politica e non riguarda lo sport (LEGGI QUI).

Ma, se ragioniamo dal punto di vista del club, potrebbe non essere una brutta scelta perché si potrà programmare subito il futuro, evitando di incagliarsi nei menadri della giustizia. Vedremo se ci sarà modo, eventualmente, di chiedere eventuali risarcimenti alla Federazione  - cosa che a questo punto ritengo altamente improbabile - e, anche fuori dalle coppe per mano dell’Uefa che non aspetta altro che intervenire per punire la Juve, c’è la sentenza della Corte di Giustizia Europea che potrebbe cambiare gli scenari per formare e giocare quella Superlega tanto voluta dalla proprietà della Juventus e che, ad oggi, ha intenzione di portare avanti.

Capiremo a breve se sarà questa la strategia e se l’epilogo sarà quello descritto ma, dal mio punto di vista, la proprietà dovrà cercare di aggiustare il rapporto con i propri tifosi per evitare - anche dopo questo patteggiamento - che anche gli appassionati bianconeri possano disamorarsi e non avere quel “fuoco” che è vitale nelle gesta e nell’evoluzione del club.

Come spiegheranno ai tifosi, giustamente delusi e arrabbiati, che il patteggiamento non è ammissione di colpa quando i bianconeri saranno oggetto di numerosi sfottò da parte dei tifosi avversari?

Come spiegheranno che avrebbero potuto far saltare il sistema calcio italiano e invece saranno nuovamente puniti - probabilmente non giocando neanche le coppe - dopo la vicenda Calciopoli?

Come illustreranno la probabile mancata partecipazione alle coppe europee del prossimo anno, con l’Uefa che dopo il patteggiamento ha diverse armi per squalificare la Juve?

Le parole, brutte da pronunciare in diretta, di Calvo - “acqua passata” - relativa al caso plusvalenze varranno anche per i tifosi dopo la chiusura di tutto?

Spero vivamente che la società e la proprietà possano davvero cambiare rotta e che queste scelte ed il mancato rapporto con gran parte della tifoseria possano davvero essere in futuro acqua passata…